Juventus-Torino, presentazione derby della Mole

di redazione blitz
Pubblicato il 31 Ottobre 2015 - 13:45 OLTRE 6 MESI FA
Questa volta il derby è quasi questione di vita o di morte (delle sue ambizioni) per la Juventus. I bianconeri ci arrivano dietro il Toro in classifica, e non succedeva da 22 anni

Allegri nella foto LaPresse

TORINO – Questa volta il derby è quasi questione di vita o di morte (delle sue ambizioni) per la Juventus. I bianconeri ci arrivano dietro il Toro in classifica, e non succedeva da 22 anni, ma sopratutto in fortissimo ritardo sul gruppo di testa. Per colpa di cadute e ricadute, l’ultima mercoledì con il Sassuolo, “del tutto inaspettata”, come sottolinea Massimiliano Allegri, sono più vicini alla zona-retrocessione che ai quartieri alti.

Il tecnico bianconero cerca di scacciare l’incubo di un clamoroso esonero: “Non mi è balenato assolutamente niente in testa”, replica al giornalista che gli chiede se si senta a rischio. Ma “l’allenatore – riflette – quando mancano i risultati è sempre il primo chiamato in causa”. E le critiche piovute addosso “sono giuste – dice – ma vanno assorbite perché nel calcio la regola è sempre la stessa: chi vince è un bravo ragazzo, chi perde…”.

E lascia puntini di sospensione che non è difficile riempire. Il derby con il Toro “questa volta sarà più importante per noi che per loro, ai fini della classifica. E sarà una partita difficile e combattuta, come le ultime due”. Allegri non crede ad un Torino diverso dopo le 6 reti incassate negli ultimi 180′, con Lazio e Genoa.

“Giocherà come sempre, come tutte le squadre di Ventura, cercando di tenere il ritmo basso. I granata concedono poco, per batterli dovremo giocare una partita di grande lucidità”. Più del Toro, tuttavia, è la Juve a preoccupare il tecnico livornese: “L’andamento della squadra – confessa – è stato anomalo. E ho visto un nervosismo inspiegabile. Essere nervosi non porta da nessuna parte, e lo stesso vale per la paura. Ma all’interno della squadra non c’è niente da ricompattare. Dobbiamo buttare le energie che abbiamo dentro sul campo, ma con ordine, non si vince facendo a cazzotti. Ma proprio questi momenti difficili devono servire a fare meglio”. Parlare di rincorsa allo scudetto con gli attuali chiari di luna sembra quasi una presa in giro, ma Allegri non ha perso le speranze.

“La squadra ha le qualità per tirarsi fuori: finora le ha espresse a corrente alternata, quello che ci vuole è continuità”. La Juve si presenta al derby 12/a, “ma adesso non ha senso dire dove pensiamo di arrivare. – osserva Allegri – Si deve risalire, ma dobbiamo ragionare di partita in partita. Ed il primo obiettivo concreto adesso è il passaggio del turno in Champions: ci penseremo da stasera, finito il derby”.

Martedì i bianconeri saranno ospiti del Borussia Moenchengladbach: i tre punti li farebbero volare agli ottavi, o quasi. Oggi a Vinovo sono state aperte le porte ai tifosi che hanno potuto seguire un pezzo di allenamento a bordo campo.

“Ci hanno chiesto di dare un saluto ai giocatori – spiega Allegri – e ci ha fatto piacere che ci abbiamo voluto manifestare la loro vicinanza in questo periodo difficile”.

L’allenatore bianconero questa volta non anticipa neppure un pezzo della formazione anti-Toro. Al posto dello squalificato Chiellini dovrebbe giocare Padoin, ma come esterno destro; a centrocampo torneranno Khedira e Marchisio, che ha smaltito l’influenza. In attacco Cuadrado e Morata, con Mandzukic in mezzo, se il modulo sarà 4-3-3.

Le assenze restano pesanti e l’ultimo mese senza vittorie ha fatto rientrare il Torino tra i ranghi, ma i granata arrivano al derby della Mole convinti di potere far risultato, sfruttando anche le possibili paure della Juventus. Hanno vinto l’ultima stracittadina ad aprile, quella passata alla storia per la bomba carta lanciata dal settore dei tifosi juventini ma anche per il ritorno del Toro alla vittoria contro i ‘cugini’ dopo 20 anni.

I granata vorrebbero proseguire la mini-serie e cancellare la beffa dell’inverno scorso, il derby perso al 91′ per una prodezza di Pirlo dopo il goal da cineteca dell’1-1 firmato da Bruno Peres.

La squadra di Ventura arriva al derby senza 7 giocatori – l’ultimo finito in infermeria è l’attaccante Martinez, fermato proprio oggi da una trauma contusivo al ginocchio sinistro – e con qualche pedina un po’ spremuta dall’impossibilità di fare turnover, come Molinaro e l’intera difesa, il trio Bovo-Glik-Moretti, che pagano le lunghe assenze di Maksimovic, Avelar e Jansson. D’altronde, i 6 gol presi nelle ultime due partite, a Roma con la Lazio e mercoledì con il Genoa, rivelano che il reparto sta soffrendo. Il Toro cerca di dimenticare la ‘follia’ dell’ultimo minuto di recupero con il Genoa, il 3-3 segnato da Laxalt nell’ultima disperata azione dei rossoblu dopo il 3-2 granata al 90′. Ventura ha insistito nei due allenamenti dopo il turno infrasettimanale sulla difesa, ma allo stesso tempo Ventura vuole una squadra non rinunciataria allo ‘Stadium’.

Torneranno in formazione Baselli, che ha giocato solo l’ultimo spezzone di partita con il Genoa, e Quagliarella, a riposo mercoledì.

Il bomber granata cercherà un altro gol da ex, per allungare una serie già molto ricca. Ma finora il numero 27 del Torino non ha ancora fatto centro, con la maglia granata, nello ‘Stadium’ bianconero. Per l’altra punta quasi sullo stesso piano, nel ballottaggio, Maxi Lopez e Belotti.