Mondiali: la Spagna prepara la festa, il Paese ci crede

Pubblicato il 10 Luglio 2010 - 14:55 OLTRE 6 MESI FA

”E’ l’unico titolo che ci manca”, ”e’ l’ultimo 8 mila da scalare”: alla vigilia della finale contro L’Olanda, la stampa spagnola ricorda che per finire di coronare ‘il momento d’oro’ dello sport iberico manca solo il titolo di campioni del mondo di calcio e sottolinea che, in ogni caso, la nazionale ha già realizzato un successo, far dimenticare agli spagnoli i problemi della vita reale.

”Vogliamo il mondiale per far felice la Spagna”, spiega ‘l’ingegnere’ Andres Iniesta all’As, speranzoso che l’11 luglio la gioia degli spagnoli ”superi quella della semifinale”. ”Vogliamo dare una gran soddisfazione al paese perché ne ha bisogno”, incalza il capitano e portiere della seleccion Iker Casillas da El Mundo, convinto che domenica saranno piu’ dei 16 milioni di spettatori previsti gli spagnoli che tiferanno la Roja.

”Domenica giocheremo in 47 milioni”, gli fa infatti eco Sergio Ramos da Marca. Il laterale spagnolo assicura che ”la seleccion sente l’affetto di tutti i tifosi” e spiega: ”visto come stanno le cose oggi, è una gran felicità che la gente si possa dimenticare di molte cose con la propria nazionale”.

”Una volta arrivati qui, non ci rimane altro da fare che vincere”, afferma invece il difensore Gerard Pique a la Vanguardia, indicando la strada alle furie rosse. Pique ricorda che a vincere è il gruppo: ”la difesa sta facendo un gran lavoro perchè sono tre partite che non incassiamo un gol”, indica il catalano, le cui parole sottoscrive Casillas: ”la prima cosa che abbiamo in mente in questa squadra è la sicurezza in difesa e l’obiettivo è mantenere la porta a zero”.

Ad un giorno dalla prima finale della loro storia, le furie rosse si sentono un gruppo unito e fanno professione di tranquillita’ per la finale: ”Non siamo ossessionati dal rivale”, spiega Casillas e ”non staremo certo rinchiusi fino a un’ora dalla partita per studiare come gioca l’Olanda”, continua il portiere, che però stempera: ”non ci sentiamo ne’ migliori ne’ facciamo i superiori, ma dobbiamo uscire a giocare e divertirci, così vinceremo”.

”Siamo prudenti perche’ sappiamo che ci manca l’ultimo passo, che è il piu’ difficile ma anche il piu’ bello”, assicura Iniesta. Per l’allenatore del Bosque, intervistato da El Mundo Deportivo, ”non siamo ancora certi di vincere con ogni sicurezza”, ma alla vigilia prevale la ”riflessione” e il gruppo inizia a sentire la ”responsabilita”’ di giocare la finale. Sergio Ramos ha già pensato a come neutralizzare il ‘nemico’ Robben: ”Come (ho fatto) con Ronaldo, anche se lui tira anche di sinistro ed è molto veloce, per cui devi anticiparlo per evitare lo scontro con il campo d’avanti”.

Ma ad aiutare Ramos ci saranno anche ”Xavi e Busquets, che stanno facendo un lavoro fantastico”. Se tutto funzionerà a dovere domenica si celebrera’ un trionfo del calcio, che coronera’ simbolicamente tutte le vittorie conseguite dagli spagnoli negli altri sport: dopo essere stati campioni del mondo di pallacanestro, pallamano, pallanuoto, hockey su erba e su pattini; dopo aver vinto con Pau Gasol (nell’Nba), Rafa Nadal, Fernando Alonso, Alberto Corredor e Jorge Lorenzo, adesso è il momento della Roja, e tutta la Spagna lo sta aspettando.