Palermo. Zamparini: “Squalifica? Nulla da nascondere”

Pubblicato il 27 Aprile 2012 - 11:12 OLTRE 6 MESI FA

PALERMO – ”Da parte mia non c’e’ stato alcun ‘giochino’, la sentenza che mi riguarda e’ un cumulo di errori formali che, secondo me, non esistono. Magari c’e’ qualche furbetto che utilizza dei mezzo per trasferire i soldi all’estero, ma non si puo’ certo fare di tutta l’erba un fascio”. Lo ha detto Maurizio Zamparini, intervendo a Radio radio.

Ieri il presidente del Palermo e’ stato squalificato per un anno dalla Commissione disciplinare, che lo ha ritenuto responsabile di ”violazione del regolamento degli agenti di calciatori”, in relazione agli acquisti di Pastore, Morganella, Laribi, Acquah e Melinte.

”Il mio e’ un caso pieno di formalita’ – ha aggiunto Zamparini – roba amministrativa di cui non mi occupo. Certi giochini bisognerebbe vederli, smascherarli, e pretendo che si riservi lo stesso nostro trattamento a tutte le societa”’, che sono implicate in questa ennesima triste vicenda che riguarda il calcio italiano.

Secondo Zamparini, sulla compravendita dei cartellini dei calciatori stranieri, sarebbe il caso di colmare un vuoto regolamentare. ”Avvio una trattativa per un calciatore in Argentina, il cui cartellino per il 40 per cento e’ di proprieta’ di un club e per il 60 di un altro, dunque la fatturazione deve essere effettuata per il 40 per cento a un club e per il resto a un’altra societa’ – spiega Zamparini -. Portero’ questo caso in Federcalcio e mi dovranno dire cosa dobbiamo scrivere sulle carte. In Inghilterra hanno regolarizzato questo tipo di operazioni, in Italia ancora no”.

”Mi sono preso cinque mesi, perche’ lo ‘scouting’ non e’ perfezionato dal direttore sportivo. E’ un pasticciaccio all’italiana e non e’ il primo: 12 mesi di squalifica sono una vergogna per loro, io non ho assolutamente niente da nascondere – ha tuonato -. A un certo punto bisogna sedersi attorno a un tavolo e collaborare, in modo da rendere normali le cose, perche’ ci sia sicurezza del diritto. Se la situazione non verra’ chiarita daro’ le dimissioni (non sarebbero le prime, anzi, ndr) e lascero’ il Palermo”.

”A 71 anni – ha concluso – sono stanco di queste cose, ma ritengo quest’occasione un punto di partenza per rimuovere le storture, per un calcio pulito e con regole chiare”.