Roma 2020: dalla F1 alle Olimpiadi, un’altra bocciatura per la Capitale

Gianni Alemanno e Gianni Letta, promotori di Roma 2020 (Lapresse)

ROMA, 14 FEB – Un’altra sconfitta per Roma, a poco più di un anno anche dalla bocciatura per ospitare un gran premio di Formula 1. L’Olimpiade di un sempre più lontano 1960 rimarrà l’unica. Nemmeno questo volta Roma è riuscita a centrare l’obiettivo di ospitare le Olimpiadi una seconda volta. Ma se per i Giochi 2004 almeno la candidatura ufficiale venne presentata, questa volta il “no” è arrivato dal governo Monti ancora prima della formalizzazione ufficiale al Comitato olimpico internazionale.

Una doppia bocciatura, quella olimpica, bipartisan. Nel 1997 Roma, che fu battuta alla quinta e ultima votazione da Atene per 25 voti (41 contri i 66 dei greci), era guidata da una giunta di centrosinistra con Francesco Rutelli come sindaco. Questa volta al Campidoglio c’è Gianni Alemanno e una maggioranza di centrodestra.

Poco piu’ di un anno fa ci fu anche la bocciatura per un Gp di Formula 1 nella Capitale. La rinuncia definitiva fu annunciata dallo stesso Alemanno il 21 gennaio 2011. A influire sulla bocciatura la concorrenza con Monza e il rifiuto dei team ad aumentare il numero di gare del Mondiale. Allora c’era pronto già il progetto del promoter dell’iniziativa Maurizio Flammini che prevedeva il Gp nella zona dell’Eur.

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