Champions League: Roma-Shakhtar negli ottavi di finale

Di Andrea Pelagatti
Pubblicato il 17 Dicembre 2010 - 12:14| Aggiornato il 22 Luglio 2011 OLTRE 6 MESI FA

Champions League: Roma-Shakhtar negli ottavi di finale.

Andiamo alla scoperta dei prossimi rivali europei dei giallorossi.

Ecco alcuni cenni storici.

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Il Futbol’nyj Klub Šachtar, conosciuto anche come Shaktar Donetsk, è una società calcistica ucraina di Donetsk, capoluogo dell’omonimo Oblast. Comprende anche una squadra di calcio a 5.

Insieme con la Dinamo Kiev è una delle due formazioni leader del campionato ucraino.

 

Fu fondato a Donetsk nel maggio 1936 e fu chiamato Stachanovec in memoria di Aleksej Grigor’evič Stachanov, il leggendario minatore del Bacino del Donec la cui estrema dedizione al lavoro divenne proverbiale. Nel 1951 la squadra, nel frattempo rinominata Šachtër, raggiunse il primo risultato di rilievo, piazzandosi terza nel campionato sovietico.

Il club è soprannominato la “squadra dei minatori” , dal nome šachtar, che significa, appunto, “minatori”. Dagli anni sessanta lo Šachtar dell’allenatore Oleg Ošenkov fu tre volte finalista della Coppa dell’URSS, vincendola in due circostanze, nel 1961 e nel 1962. Il club fu soprannominato “La squadra della coppa” per i successi mietuti ogni anno nel cammino verso la finale, anche se i maggiori traguardi la squadra li avrebbe tagliati tra la metà degli anni settanta e i primi anni ottanta.

Nel 1975 lo Šachtar giunse secondo nel campionato sovietico, ottenendo così il diritto a rappresentare l’Unione Sovietica nelle coppe europee. Nel 1978 si classificò terzo nel campionato sovietico e un anno più tardi si issò nuovamente alla seconda piazza della graduatoria. Il capitano, l’attaccante Vitalij Staruchin, fu eletto miglior giocatore e miglior attaccante del campionato sovietico con 26 gol segnati.

Lo Šachtar portò per due volte la Coppa dell’URSS in riva al Donec, nel 1980 e nel 1983, anno in cui vinse anche la Supercoppa dell’URSS battendo i campioni in carica del Dnipro Dnipropetrovsk.

A partire dagli anni novanta, con la nascita del campionato ucraino, lo Šachtar ha insidiato la leadership della Dinamo Kiev in ambito nazionale, fino a conquistare il primo titolo ucraino nel 2002 sotto la guida tecnica di Nevio Scala e riuscendo nell’impresa anche nel 2005, nel 2006 e nel 2008.

Artefice di tale crescita fu l’uomo d’affari e magnate ucraino Rinat Akhmetov, che nel 1996 rilevò la squadra e da allora ha realizzato corposi investimenti volti a migliorare le infrastrutture sportive (nel 1999 fu aperta la scuola calcio FC Šachtar, che conta tremila bambini, e fu inaugurato il centro di allenamento Kirša, tra i più all’avanguardia nell’ambito dei complessi sportivi europei e sede degli allenamenti della prima squadra) e ad allestire una squadra competitiva anche nel palcoscenico continentale. Dall’avvento di Akhmetov hanno vestito la maglia dello Šachtar giocatori di valore internazionale come Francelino Matuzalem, Ciprian Marica, Cristiano Lucarelli e Nery Castillo.

Nella stagione 2008-2009 la squadra ha vinto il primo trofeo internazionale della propria storia, la Coppa UEFA, sconfiggendo in finale il Werder Brema per 2-1 dopo i tempi supplementari e diventando, così, l’unica compagine ucraina a vincere il trofeo, giunto alla sua ultima edizione. In semifinale lo Šachtar aveva eliminato i connazionali della Dinamo Kiev.

La stagione 2009-2010 si è aperta con l’eliminazione al terzo turno di qualificazione di Champions League per oper del Timişoara, ma il club è riuscito ad accedere alla fase a gironi della Europa League 2009-2010, dove è testa di serie essendo detentore. Pochi giorni più tardi allo Stadio Louis II di Montecarlo lo Šachtar è uscito sconfitto per 1-0 dopo i tempi supplementari della sfida contro il Barcellona, valevole per la Supercoppa europea.