Serie A: la Roma dura un tempo, la Juventus è più squadra

Pubblicato il 4 Aprile 2011 - 10:12 OLTRE 6 MESI FA

La Juventus di Gigi Del Neri spera ancora in un posto Champions (Foto LaPresse)

ROMA- L’effetto zio d’America si vede sugli spalti, pubblico da grandi occasioni e coreografie d’altri tempi, ma lo spettacolo per la Roma dura appena un tempo.

Il tabu’ Juve all’Olimpico non riesce a sfatarlo nemmeno Vincenzo Montella che aveva chiesto la grinta e la determinazione viste al derby per invertire una tendenza che invece si e’ solo confermata: i bianconeri fanno ancora bottino pieno e tornano a Torino con un 2-0 che porta la firma di Krasic-Matri, con in regia Fabio Grosso – tornato campione del mondo per una sera – e Storari, il ripescato dell’ultima ora per l’improvvisa quanto provvidenziale febbre di Gigi Buffon, che tra i pali fa i miracoli.

E cosi’ nella settimana in cui si e’ definita la cessione del club dei Sensi alla cordata Usa capitanata da Tomas DiBenedetto, i giallorossi non riescono a piazzare ‘l’ace’ buono per un posto in Champions, approfittando delle sconfitte di Inter, Lazio, e soprattutto Udinese. Ma ancora una volta la Roma e’ a due facce: show e lucidita’ nel primo tempo, ma con tante palle sprecate, inconsistente nella ripresa che ha invece visto crescere la Juve. Insomma un tempo per parte, nel primo Storari salva la porta bianconera, nel secondo, con Grosso uomo-assist decisivo, e una Roma sparita la squadra di Del Neri si prende con merito il successo. La Roma si presenta con Menez titolare, Perrotta e Vucinic alle spalle di Totti, osannato prima del via per i 200 gol segnati e superati.

La Juve schiera un 4-3-3 (Del Piero assente per infortunio, recuperati Bonucci e Marchisio) in cui la vera sorpresa e’ Storari al posto di Buffon: a fermare il portiere della nazionale la febbre, ma chissa’ se Del Neri avra’ pensato al Roma-Samp di un anno fa in cui lui in panchina e soprattutto Storari in porta mandarono in fumo i sogni scudetto dei giallorossi. Scaramanzia o no, il portiere last second fa di nuovo gli straordinari, e i 45 minuti d’avvio si trasformano in uno Storari-Roma, con il primo protagonista di tre parate decisive su Vucinic, Totti e De Rossi. Tra le due signore degli anni ’80 niente noia: al 5′ i primi brividi della gara, e sono uno per parte: non sfrutta l’occasione Perrotta che su un bel cross di Riise non riesce a colpire di testa. Ma e’ juventina la prima chance vera, con un bel tiro di Pepe di sinistro di poco fuori. La gara si accende subito, perche’ non passano nemmeno dieci minuti ed e’ Vucinic a sfiorare il gol giallorosso: il montenegrino salta la difesa juventina e piazza da fuori area un sinistro angolato: Storari si supera e manda in corner. La Roma appare molto aggressiva e le occasioni fioccano: al 12′ Totti, solo davanti alla porta, manca l’aggancio su un lancio perfetto di De Rossi. Ma e’ un assedio per il primo quarto d’ora di gara, con qualche contropiede bianconero mai troppo pericoloso. Il vero leader juventino resta Storari, protagonista di uno show durato tutto il primo tempo: dopo le prove generali arriva la superparata al 30′ su un destro potente di Totti. Storari fa l’impossibile, e poi Bonucci allontana sulla linea di porta. Allo scadere del primo tempo e’ ancora Vucinic a farsi pericoloso con un destro deciso, largo da non impegnare il portierone juventino. Che evidentemente si esalta quando gioca all’Olimpico, perche’ al 46′ e’ decisivo su un tiro di De Rossi.

A chiudere ci prova la Juve con Matri, ma Doni non si fa sorprendere. Le squadre vanno negli spogliatoi sullo 0-0: Mexes si fa male negli attimi finali, ma stringe i denti e non si fa sostituire: nella ripresa il difensore francese si ripresenta in campo, ma al 6′ deve rinunciare e al suo posto entra Cassetti.

Il ritmo si abbassa, la Roma sembra aver perso la grinta iniziale e infatti al 14′ la Juve ne approfitta: lo fa con Krasic che raccoglie un bel cross del campione del mondo Fabio Grosso e al volo spiazza Doni. La squadra di Montella si sgonfia, perde lucidita’: unico sprazzo al 27′ con una traversa piena presa da Menez.

Il tecnico corre ai ripari, fa entrare Borriello per un Vucinic lentissimo sulle gambe e Taddei per Perrotta. Ma arriva il raddoppio bianconero: Matri sul filo del fuorigioco, complice Juan non troppo attento, raccoglie un passaggio ancora di Grosso e in contropiede arriva dritto nella porta di Doni. La Roma prova a reagire, ma colleziona angoli e poco altro: De Rossi sbaglia a porta vuota, ma era stato gia’ fischiato il fuorigioco.

Gara finita, la Roma spreca l’occasione per avvicinare il quarto posto. La Juve prenota l’Europa.