Sos maschio, boom di richieste aiuto al numero verde per le disfunzioni sessuali

Pubblicato il 10 Giugno 2009 - 15:39 OLTRE 6 MESI FA

Oltre 32.500 telefonate al numero verde 800.36.36.77 in soli 2 mesi per chiedere informazioni relative alla sfera sessuale e circa 20 mila consulti telefonici con un andrologo su disturbi sessuali che vanno dalla disfunzione erettile all’eiaculazione precoce, dal tumore alla prostata al varicocele, a quanto si apprende da un lancio dell’Agi.

Lombardia (14%), Campania (13%), Lazio (12%) e Sicilia (11%) le regioni più attente. Sono i dati generali che delineano una nuova fotografia dell’uomo e della sua sessualità, evidenziando una sempre crescente richiesta di informazione andrologica e di aiuto medico da parte del maschio italiano. Per fare il punto sulle ultime novità in tema di disturbi sessuali, la Società italiana di andrologia si è riunita a Catania in occasione del XXV congresso nazionale (10-13 giugno a Le Ciminiere). Il tema è  “Sessualità, Paternità, Salute“.

A questi dati si aggiungono le oltre 40 mila visite specialistiche gratuite eseguite nel corso di 9 edizioni della Settimana della Prevenzione Andrologica (dal 2001 al 2009) che hanno visto un incremento progressivo di partecipanti, indice anche questo della caduta di un tabù e della costruzione di una cultura della sessualità che guarda sempre più insistentemente alla salute ed al benessere fisico.

«Con le sue numerose iniziative di sensibilizzazione, la Società Italiana di Andrologia si è impegnata nel corso del tempo a diffondere sempre più la cultura andrologica e fornire risposte concrete ai problemi maschili legati alla sfera sessuale – ha spiegato Vincenzo Gentile, presidente della Sia, in occasione della Conferenza Stampa di presentazione del Congresso – abbiamo supportato gli andrologi italiani nell’essere più vicini agli uomini per poterli aiutare nella ricerca di una soluzione a problemi che spesso tendono a sottovalutare e di cui fino a qualche tempo fa provavano vergogna».

«Gli uomini stanno acquisendo una sempre maggiore consapevolezza riguardo alla loro sessualità, non intesa solo in termini di piacere ludico, ma anche e soprattutto in termini di salute e benessere generale dell’individuo» ha sottolineato Bruno Giammusso, presidente del congresso.

Tra i temi l’eiaculazione precoce, la più diffusa tra le disfunzioni sessuali maschili, una patologia che, secondo stime ufficiali, colpisce il 20% dei maschi italiani, uno su cinque, principalmente uomini tra i 20 ed i 50 anni, quelli cioè che dovrebbero godere di una vita sessuale più intensa. Nell’80% dei casi l’eiaculazione si verifica entro 30-60 secondi dall’inizio del rapporto; nel 20% dei casi tra 60 e 120 secondi. Nel 70% degli uomini l’eiaculazione rimane precoce per tutta la vita; nel 30% dei casi peggiora con l’avanzare dell’età.

«Per comprendere il disagio vissuto dal maschio di fronte ad un problema legato all’eiaculazione, è necessario considerare che si tratta del modo in cui ogni maschio si esprime sessualmente» ha spiegato Gentile, aggiungendo che si tratta di «un disturbo particolarmente complesso che va affrontato con il supporto dell’andrologo, l’unico specialista in grado di valutare l’opportunità di associare tra loro varie terapie, eventualmente avvalendosi anche della collaborazione di uno psico-sessuologo e coinvolgendo il partner sessuale».

 Uno studio internazionale condotto in Usa, Gran Bretagna e Italia, ha dimostrato come solo il 9% dei pazienti con eiaculazione precoce consulta il medico. Risulta quindi evidente come questa condizione, in grado di danneggiare seriamente la relazione di coppia, rimanga per lo più sommersa a causa di evidenti barriere psicologiche, tabù culturali e, soprattutto, disinformazione.

Lo stesso studio evidenzia, nei soggetti affetti dal disturbo, una frequente associazione con condizioni psicologiche di intenso stress, ansia e depressione. «La frequente associazione della eiaculazione precoce con altre disfunzioni sessuali, quali il calo di desiderio e la disfunzione erettile – ha sottolineato Giammusso – conferma la pesante ricaduta psicologica che la precocita’ eiaculatoria determina nell’individuo e, conseguentemente, nella coppia.

A tal proposito va sottolineato il ruolo della partner nella gestione della patologia, se è vero che una recente indagine ha rivelato come il 75% degli uomini che consulta il medico per un problema di eiaculazione precoce lo fa dietro suggerimento e per iniziativa della partner».

Al Congresso si parlerà anche di infertilità  maschile e procreazione medicalmente assistita. Si stima che in Italia circa 500 mila coppie abbiano problemi di fertilità, e che questa sia riconducibile nel 40% dei casi ad un fattore maschile, nel 50% ad uno femminile e nel restante 10% sia da considerarsi misto. In totale sono circa il 10% le coppie che ricorrono alla procreazione assistita, con una percentuale cumulativa di concepimento del 40% per ciascun tentativo che si traduce in una percentuale cumulativa di successo con nascita del bambino attorno al 30-32%.