Brunetta ha vinto: la Rai renderà pubblico il compenso di Fabio Fazio

Renato Brunetta (LaPresse)
Renato Brunetta (LaPresse)

ROMA – Renato Brunetta ha vinto: come chiesto a gran voce durante la sua apparizione a “Che Tempo Che Fa” al conduttore Fabio Fazio, la Rai comunicherà al Dipartimento della funzione pubblica della presidenza del Consiglio e al ministro dell’Economia e delle finanze, il costo annuo del personale utilizzato”.

Brunetta aveva giudicato “illegittimo” lo stipendio da cinque milioni di euro del conduttore. Era accaduto ad ottobre mentre discutevano in studio dell’Alitalia. 

Ad accogliere la richiesta di Brunetta è stato il sottosegretario Lentini che ha detto di voler far applicare all’azienda una norma contenuta nel decreto sulla razionalizzazione della PA. A tal proposito, Brunetta in una nota ha spiegato:

“Mi auguro che al più presto il dipartimento della Ragioneria generale dello Stato e il Dipartimento della funzione pubblica della presidenza del Consiglio possano elaborare le modalità di attuazione della legge che consentano, magari già nelle prossime settimane di rendere finalmente noti i compensi da parte della Rai, a partire proprio da quelli che verranno percepiti dai conduttori del prossimo Festival di Sanremo”.

Brunetta ha accolto con

“Soddisfazione la risposta ricevuta oggi dal sottosegretario Legnini alla mia interpellanza indirizzata ai ministri Saccomanni e D’Alia in relazione all’applicazione della norma contenuta nel decreto 101 del 2013, sulla razionalizzazione della PA, che impone alla Rai di comunicare al Dipartimento della funzione pubblica della presidenza del Consiglio e al ministro dell’Economia e delle finanze, il costo annuo del personale utilizzato, relativamente ai singoli rapporti di lavoro dipendente e autonomo”.

 “In tema di trasparenza – sottolienea Brunetta – anche l’attuale contratto di servizio 2010-2012, tutt’ora in vigore, all’articolo 27, comma 7, prevede che la Rai pubblichi gli stipendi percepiti dai dipendenti e dai collaboratori, nonché informazioni sui costi della programmazione di servizio pubblico. A tutt’oggi la Rai risulta inadempiente rispetto all’obbligo in questione, anche dopo pareri espressi in tal senso da parte dell’Antitrust e dal Garante della Privacy. La bozza di contratto di servizio per il triennio 2013-2015, attualmente all’esame della Commissione di Vigilanza Rai, prevede soltanto la pubblicazione dei compensi per dati puramente aggregati, in assoluto contrasto rispetto alle puntuali disposizioni di legge contenute nel decreto PA. La legge parla chiaro e al riguardo, come componente della Commissione di vigilanza Rai – conclude – presentero’ gli opportuni emendamenti per adeguare le previsioni contenute nel contratto di servizio Rai alle disposizioni previste dal decreto PA, per far si’ che la Rai rispetti finalmente l’obbligo di pubblicazione di tutti i singoli compensi”.

 

I commenti sono chiusi.

Gestione cookie