Giuni Russo, Maria Antonietta Sisini smentisce Donatella Rettore: “Non la sentì negli ultimi anni di vita”

di redazione Blitz
Pubblicato il 20 Ottobre 2019 - 10:03 OLTRE 6 MESI FA
Giuni Russo

Giuni Russo (Foto Ansa)

ROMA – Donatella Rettore e Giuni Russo non ebbero nessun contatto negli ultimi anni di vita di quest’ultima. A dirlo è Maria Antonietta Sisini, produttrice, collaboratrice e compagna di vita di Giuni Russo per 36 anni. Parlando all’AdnKronos, Sisini ha smentito le dichiarazioni fatte da Rettore venerdì nella trasmissione di Rai1 Vieni da me

“Purtroppo sono costretta a rompere il mio riserbo sulla malattia di Giuni Russo, artista con la quale ho lavorato e vissuto per 36 anni e di cui porto avanti l’eredità artistica. Mi riferisco alle dichiarazioni di Donatella Rettore nella trasmissione tv Vieni da me di Rai1. Rettore non ha visto né sentito Giuni negli ultimi anni. Giuni nel 2004 non ha fatto chemioterapia, ha smesso nel 2003. Dopo le sedute di chemio non aveva nessuna voglia di parlare al telefono con chicchessia… Giuni è stata assistita dalla sottoscritta e dalla Vidas, che non smetterò mai di ringraziare perché grazie alle loro cure Giuni non ha sofferto. Non vado oltre, perché ho sempre tenuto il riserbo che Giuni merita”, conclude Sisini, che dopo la morte di Giuni Russosi è dedicata a preservarne l’eredità artistica con l’Associazione a lei intitolata. 

Venerdì 18 ottobre Donatella Rettore, ospite del programma di Caterina Balivo, aveva detto: “Ho accompagnato Giuni Russo attraverso l’estate del 2004, non mi è piaciuto che abbia sofferto così tanto. Secondo me bisogna lasciare una libera scelta a chi vuol soffrire fino all’ultimo e a chi se ne vuole andare con dolcezza”.

Rettore aveva preso spunto dalla vicenda per una riflessione sul fine vita: “Ricordo che mi chiamava dopo le sedute di chemioterapia. Mi diceva “sto talmente male, se parliamo mi sento meglio”. Non mi è piaciuto che abbia sofferto così tanto. Secondo me bisogna lasciare una libera scelta a chi vuol soffrire fino all’ultimo e a chi se ne vuole andare con dolcezza”. (Fonte: AdnKronos)