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Mondiali in Rai, Argentina-Arabia Saudita: il nome di battesimo (!) sulle maglie dei musulmani (!)

Mondiali in Rai, talvolta muovono ad un sorriso. Telecronaca, ovviamente corredata da commento e spruzzata qua e là da eccesso di zucchero a velo sotto forma di dati statistici su vita, miracoli, parenti, infanzia, carriera, cugini, nonni di calciatori, allenatori, chiunque passi in video… (la Rai aggiunge la ridondanza un po’ da piazzista nel ricordare le sue trasmissione a seguire la partita, una sorta di ricordati che devi vedere che ha l’effetto di un ricordate che devi morire su cui Troisi prendeva nota in Non ci resta che piangere).

Horror vacui, parlare sempre

L’orrore del silenzio spinge le voci Rai a parlare sempre, senza interruzione sulla partita parlare. Questo dover essere talvolta finisce per fare tenerezza. Capita ad esempio durante Argentina-Arabia Saudita. Arabia Saudita, lo dice la parola stessa. E invece no. Al cronista tele obbligato a parlare sempre vien da spiegare: “Portano sulle maglie il nome di battesimo”. Battesimo? Ma non era Arabia Saudita? In Arabia Saudita battezzano i calciatori e solo loro? Nome di battesimo (!) per i musulmani (!). Non è da questi particolari che si giudica un giornalista sportivo. Ma anche sì. In questa minuzia del battesimo ai musulmani c’è netto il sapor di polvere, quello che se dai una pacca sulle spalle a Rai Sport ne scaturisce, la polvere delle cose vecchie.

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