Raffaella Carrà e la malattia tenuta nascosta: è stata uccisa da un tumore ai polmoni come la madre

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Luglio 2021 - 16:11 OLTRE 6 MESI FA
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Raffaella Carrà e la malattia tenuta nascosta: è stata uccisa da un tumore ai polmoni come la madre (foto ANSA)

Raffaella Carrà ha tenuto nascosta la sua malattia fino al giorno della morte. Ad annunciarne la scomparsa è stato il suo ex compagno Sergio Japino, ma non ha specificato quali siano state le cause. Da quanto emerso nelle ultime ore, sembra che l’artista 78enne sia deceduta per un tumore al polmone, un carcinoma, proprio come sua madre nel 1987. 

Com’è morta Raffaella Carrà, la malattia: un tumore ai polmoni

Un tumore ai polmoni sarebbe la malattia che ha stroncato la vita di Raffaella Carrà che non aveva raccontato della sua malattia a poche persone. Come raccontato durante un collegamento con il programma di Raiuno “Estate in diretta”, anche i vicini di casa e il portiere del palazzo della sua casa di Roma non sapevano della malattia. Il conduttore, Gianluca Semprini, ha precisato: “Questa malattia già da diverso tempo aveva attraversato il suo corpo. Lei però non l’aveva detto quasi a nessuno”. 

Raffaella Carrà uccisa da un cancro ai polmoni come la madre

Anche la madre di Raffaella Carrà, Iris Dellutri, era morta ad appena 64 anni per un tumore ai polmoni contro il quale lottava da tre mesi. Da mesi era scomparsa dalla vita pubblica. Raffaella, come raccontato da Sergio Japino, aveva “una volontà ferrea che fino all’ultimo non l’ha mai abbandonata, facendo sì che nulla trapelasse della sua profonda sofferenza. L’ennesimo gesto d’amore verso il suo pubblico e verso coloro che ne hanno condiviso l’affetto, affinché il suo personale calvario non avesse a turbare il luminoso ricordo di lei”.

Prima che la malattia se la portasse via aveva dato disposizioni sul suo funerale. Ha chiesto una semplice bara di legno grezzo e un’urna per contenere le sue ceneri. “Nell’ora più triste, sempre unica e inimitabile, come la sua travolgente risata. Ed è così che noi tutti vogliamo ricordarla”, ha scritto Sergio Japino.