Rai. Gubitosi lancia piano “Bbc”: oggi cda, ieri pre-consiglio, voto 31 luglio

Pubblicato il 24 Luglio 2014 - 11:34 OLTRE 6 MESI FA
Rai. Gubitosi lancia piano "Bbc": oggi cda, ieri pre-consiglio, voto 31 luglio

Rai. Gubitosi lancia piano “Bbc”: oggi cda, ieri pre-consiglio, voto 31 luglio

ROMA – Rai. Gubitosi lancia piano “Bbc”: oggi cda, ieri pre-consiglio, voto 31 luglio. Un primo passo verso la definizione del piano di riassetto dell’informazione della tv pubblica del dg Rai Gubitosi è stato fatto ieri durante un pre-consiglio di amministrazione preliminare (e non impegnativo dal punto di vista giuridico), in attesa del cda di oggi. Il modello proposto è ispirato alla Bbc (che proprio una settimana fa, ma è una coincidenza, ha approvato un taglio di organici di 415 unità nel dipartimento news) e prevede razionalizzazioni, accorpamenti e taglio di poltrone.

La rivoluzione, fissata in due tappe (la prima fra il 2015 e il 2016), prevede la nascita di due «news room». La numero 1 accorpa Tg1, Tg2, Rai Parlamento. La 2 sarà formata da Tg3, Rai News, Tgr, Ciss, meteo e Web. Newsroom 1 sarà generalista e avrà anche un canale istituzionale. Newsroom 2 porterà un’evoluzione dell’«all news» integrando offerta nazionale, internazionale e locale. Ma i marchi dei tre Tg resteranno, ha precisato Gubitosi, apparentemente non cambierà nulla: l’accorpamento riguarderà la produzione. Per spiegare la Rai che verrà il direttore generale ha raccontato al settimanale un caso: poco tempo fa quattro troupe (i tre Tg più Rai news) si sono trovate a seguire l’assemblea Anci a Firenze, ma altri due eventi non sono stati coperti per mancanza di operatori disponibili. (Aldo Fontanarosa, La Repubblica)

Luigi Gubitosi ammette che il o il piano passa o, in caso contrario, lui si dimetterà. Oggi al cda si discuteranno le linee generali del piano ma non ci sarà alcun voto. Gubitosi avrebbe un via libera di massima del cda. Decisivo sarà il cda del 31 luglio.

La partita vera si giocherà in autunno con la cessione di una quota minoritaria di RaiWay, la cassaforte di famiglia che pure ha i suoi problemi. Composta da circa 2700 impianti, con una copertura FM superiore al 99%, mostra segni di degrado dovuto alla riduzione degli investimenti «Abbiamo tagliato 42 milioni di euro nel I semestre del 2014 – ha rivendicato Gubitosi – quanto a ricavi pubblicitari, siamo cresciuti più del mercato» e «nel 4° trimestre del 2013 abbiamo chiuso in positivo». Intanto l’Usigrai, il sindacato dei giornalisti, è tornato sul piede di guerra: «Partiamo decisamente col piede sbagliato – accusa un comunicato – a poche ore dalla presentazione al Cda, il dg anticipa le linee guida di riforma: pessimo modo di intendere le relazioni sindacali». Segnali di apertura arrivano invece da Michele Anzaldi, segretario della commissione Vigilanza: «Se la politica dovesse fare un passo indietro, consentendo alla Rai di fare un passo avanti verso il livello degli altri broadcaster europei, allora ben venga». (Claudio Marincola, Il Messaggero)