Romina Power, appello ad Albano Carrisi: “Non lasciare la musica”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Dicembre 2017 - 17:35 OLTRE 6 MESI FA
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Romina Power, appello ad Albano Carrisi: “Non lasciare la musica”

ROMA – Dopo l’addio di Albano Carrisi al mondo della musica, a chiedergli di ripensarci in un appello in televisione è proprio l’ex moglie Romina Power. Nella puntata di Sabato Italiano del 9 dicembre, di cui la Power è stata ospite, la cantate ha chiesto ad Albano di continuare con la sua carriera musicale e ha ripercorso i diversi passaggi della loro carriera.

Mirko Vitali sul sito Gossip e tv scrive che dopo le rivelazioni di Albano Carrisi sulla madre Jolanda Ottino e la compagna Loredana Lecciso, ora tocca a Romina Power far parlare di sé. La cantante è intervenuta al programma Sabato Italiano condotto da Eleonora Daniele e ha commentato l’addio di Albano al mondo della musica, ha parlato dell’esperienza di Sanremo negli anni Ottanta e della scomparsa della figlia Ylenia, che resta una ferita aperta:

““Spero che Albano cambi idea”. L’appello a Carrisi arriva da Romina Power che però non è del tutto certa dell’addio alle scene del suo ex: “Sai Frank sinatra quante volte ha detto che avrebbe smesso”. L’argomento si è fatto caldo dopo che una quindicina di giorni fa Carrisi a Porta a Porta ha annunciato il ritiro: “Smetto di cantare il 31 dicembre del 2018. Spero di fare un grande concerto e poi farò il vignaiolo”.

L’intervista si sposta poi ai magici Anni 80, gli anni in cui la coppia faceva sognare milioni di persone: un amore da favola, condito da canzoni imperiture. Così, in trasmissione vanno in onda le esibizioni sanremesi di Felicità (seconda a Sanremo 1982), Ci sarà (prima nel 1984) e Nostaglia canaglia (terza nel 1987). Eppure, quelle performance per la cantante americana non furono una cavalcata trionfale nella kermesse come credono in molti: “Sanremo non era una cosa bella per me. Tutti colleghi ti guardano male. Il nostro discografico ci guardava male quando abbiamo vinto perché tifava per un altro… poi in sala stampa i giornalisti ti attaccavano”.