Sanremo, la sera di Arbore e del monologo Littizzetto. La Gara: Renga in testa

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Febbraio 2014 - 01:05 OLTRE 6 MESI FA
Francesco Renga (foto LaPresse)

Francesco Renga (foto LaPresse)

ROMA – L’omaggio a Claudio Abbado, il monologo di Luciana Littizzetto sulla diversità e sulla disabilità, con tanto di ‘vaffa’ alla bellezza di plastica, il trionfo di Renzo Arbore e della sua Napoli, persino una mini lezione su Van Gogh.

E ancora: la gara dei Campioni che entra nel vivo e la selezione delle Nuove Proposte. Sono gli elementi della terza serata del festival di Sanremo in cui si è avvertita la voglia di Fabio Fazio di ritrovare la serenità dell’atmosfera e un rapporto più diretto con i cantanti.

Questa la classifica provvisoria, determinata dal televoto e destinata a pesare per il 25% sul verdetto finale: Francesco Renga, Arisa, Renzo Rubino, Perturbazione, Raphael Gualazzi e The Bloody Beetroots, Cristiano De Andrè, Giusy Ferreri, Antonella Ruggiero, Noemi, Riccardo Sinigallia, Francesco Sarcina, Giuliano Palma, Ron, Frankie hi-nrg mc.

A rendere omaggio ad Abbado l’Orchestra Filarmonica de La Fenice diretta da Diego Matheuz, il giovane talento venezuelano che ha collaborato con il maestro. Luciana Littizzetto ha illustrato con la sua intelligenza il tema portante del festival:

“La bellezza non è la normalità, un mondo di tutti uguali è come il nazismo che uccideva i deboli e i diversi, la bellezza è Alex Zanardi, la bellezza è Lucia Annibali la donna sfregiata con l’acido che ha denunciato il suo torturatore e ha saputo ripartire… Perché due tette grandi come la cupola di San Pietro sono normali e un braccio solo no? Mamma, se fai credere ai tuoi figli che la vita è come i cartoni animati e non sai spiegare perché un bambino tira i libri alla maestra oppure non riesce a parlare, non puoi sorprenderti se poi dà fuoco a un barbone sporco e ubriaco perché i fiammiferi glieli hai dati tu”.

Subito dopo il monologo la performance di Dergin Tokmak, un ballerino portatore di handicap. Fazio si è concesso anche una risposta a chi aveva insinuato che l’incursione degli operai della prima serata fosse combinata con un flash mob di Shai Fishman and the a cappella all stars, un gruppo tra i più seguiti sul web, specializzato nel canto “a cappella” che si è esibito dalla platea come se fosse un’interruzione. “Questa sì era organizzata” ha concluso il conduttore.

Arbore all’Ariston è venuto per ricevere un riconoscimento per la sua carriera a 28 anni dalla sua partecipazione alla gara con “Il clarinetto”. Si è concesso alcune battute auto ironiche sulla età (“Ho fondato l’associazione Amnesy International”) e poi ha proposto l’inevitabile “Ma la notte”, un omaggio a Roberto Murolo con “Reginella” e “Come facette mammeta” in chiave rock che ha scatenato l’entusiasmo del teatro. Tra gli spazi extra musicali la lezione su Van Gogh del critico d’arte Flavio Caroli e l’incontro con Luca Parmitano, l’astronauta italiano che è stato sei mesi nello spazio. Tutti i Campioni in gara hanno proposto interpretazioni più convincenti dei loro brani rispetto alle prime serate.