I Simpson rischiano di chiudere per i tagli agli stipendi dei doppiatori

Pubblicato il 5 Ottobre 2011 - 12:41 OLTRE 6 MESI FA

Foto LaPresse

LOS ANGELES – Il loro colore è sempre stato il giallo, ma ora sono al verde. I Simpson sono a forte rischio chiusura a causa della crisi che ha costretto la produzione a tagliare gli stipendi (milionari) dei doppiatori. Oltre ad essere la più longeva della storia della tv, la sitcom animata è anche tra le più costose.

La ventitreesima stagione dei Simpson è partita negli Usa a fine settembre. Gli ascolti sono ancora buoni ma calati del 19% rispetto a cinque anni fa, quando lo show registrava ancora una media di 8,7 milioni di telespettatori a puntata. Ma sono comunque i sei doppiatori principali che danno voce agli abitanti di Springfield a gettare ombre sul cartone cult, creato da Matt Groening e diffuso dalla Fox dal 1989.

Come ha rivelato il portale Daily Beast al momento la negoziazione con la casa di produzione 20th Century Fox Television è in una fase di stallo. Per la prossima stagione la rete americana ha infatti offerto un taglio di circa il 45% agli stipendi delle voci di Homer and company. Si tratta di una quota decisamente superiore alla riduzione massima del 30% che i doppiatori erano disposti ad accettare. Finora, Dan Castellaneta (Homer e Krusty il Clown); Julie Kavner (Marge), Nancy Cartwright (Bart); Yeardley Smith (Lisa); Hank Azaria (Boe) e Harry Shearer (Mr. Burns e Ned Flanders) hanno guadagnato tutti circa 8 milioni di dollari annui per 22 settimane di lavoro.

L’accordo, per il momento, non è stato trovato. Gli attori vorrebbero addirittura mettere le mani sui fantasmagorici ricavi generati dal merchandising che, da sempre, sono ad appannaggio della Fox. Qualora non fossero prodotti nuovi episodi, la tv americana può continuare a trasmettere le oltre 500 puntate della serie precedenti.