Speravo de morì prima, cosa c’è di vero nella lite tra Francesco Totti e Luciano Spalletti raccontata nella serie Sky

di Lorenzo Briotti
Pubblicato il 2 Aprile 2021 - 15:34 OLTRE 6 MESI FA
speravo de morì prima, pietro castellitto totti

Speravo de morì prima, Pietro Castellitto nei panni di Francesco Totti (foto Ansa/Sky)

Il rapporto tra Francesco Totti e l’allenatore Luciano Spalletti è stato raccontato nella serie Speravo de morì prima in onda su Sky dedicata a Totti.

Ma cosa c’è di vero nella narrazione della miniserie? Di vero c’è che il rapporto tra i due è sempre stato molti complesso. Nella prima esperienza come allenatore della Roma, Spalletti ha avuto un forte legame con il suo capitano. Cosa che non è invece avvenuta nella seconda esperienza dell’allenatore toscano sulla panchina della Roma.

Totti e Spalletti, cosa c’è di vero nella serie Speravo de morì prima?

Nel 2005, anno in cui Spalletti è arrivato alla Roma, Francesco Totti parlò di Spalletti come un mister capace di proporre un calcio divertente.

Il mister ricambiò i complimenti utilizzando costantemente come prima punta Totti. La Roma, in questo periodo vinse due Coppe Italia e una Supercoppa. Nel 2006, il capitano della Roma rischiò di saltare i Mondiali per un brutto infortunio: Spalletti andò costantemente in ospedale a trovare il capitano della sua squadra. 

Nel 2009 è però arrivata la separazione tra Spalletti e la Roma. Nel 2016 c’è stato poi il grande ritorno di Spalletti a Trigoria a seguito dell’esonero di Rudi Garcia.

Tra i due, però, durante la seconda esperienza di Spalletti il rapporto si è incrinato fin da subito. E’ di questo periodo il discorso nello spogliatoio che il mister rivolse a Totti: “L’altra volta ti ho permesso tutto, Francesco, ora non più. Devi correre come gli altri, anche se ti chiami Totti”.

Totti e il comportamento poco professionale 

Al mister non andavano giù alcuni comportamenti giudicati poco professionali. Tra i due ci fu una anche quasi rissa durante la partita Atalanta-Roma finita 3-3. 

Totti raccontò quell’episodio così: “Il mio armadietto è il più lontano dall’ingresso, sono accanto a De Rossi e Florenzi, chinato sulle scarpe che mi sto sfilando. Non mi accorgo dell’improvviso silenzio. Quando rialzo la testa trovo la faccia di Spalletti a un centimetro dalla mia. Mi aspettava”.

“‘Basta, hai rotto le palle, pretendi ancora di comandare e invece te ne dovresti andare, giochi a carte malgrado i miei divieti, hai chiuso’. Il tutto gridato a massimo volume“.

“È l’ultimo litigio tra me e Spalletti, nel senso che perdo le staffe anch’io e ci devono separare in quattro perché altrimenti ce le daremmo di santa ragione. Di lì in poi, chiuso”.

Tra Spalletti e Totti ci sono state altri momenti molto forti. “Tu ormai sei come gli altri, dimenticati di essere insostituibile” disse Spalletti a Totti che replicò: “Vigliacco, adesso che non ti servo più mi rompi il ca…?. Hai una missione, portala a termine”.

Ilary Blasi: “Spalletti è un piccolo uomo” 

In difesa di Francesco Totti, all’epoca intervenne anche Ilary Blasi che definì l’allenatore un “piccolo uomo”.

La stagione 2016-2017 fu l’ultima per Francesco Totti. Durante la celebre partita casalinga contro il Genoa, Spalletti gli concesse poco meno di 40 secondi nella ripresa.

Totti ha raccontato che l’idea di abbandonare il calcio fu rafforzata proprio dal comnportamento di Spalletti e non solo: il capitano della Roma ha tirato in ballo anche il poco sostegno ricevuto dalla dirigenza Pallotta. 

L’ex capitano lo ha scritto nel capitolo “Il secondo tragico Spalletti” del suo libro. Lo ha detto anche nel docufilm “Mi chiamo Francesco Totti” con queste parole: “È stata una cattiveria. Mi hanno cacciato da Trigoria, da casa mia”.