Coronavirus, Bocelli: “Umiliato e offeso dalla privazione della libertà durante lockdown” VIDEO

di redazione Blitz
Pubblicato il 27 Luglio 2020 - 16:38| Aggiornato il 28 Luglio 2020 OLTRE 6 MESI FA
Bocelli al convegno sul Covid

Coronavirus, Bocelli: “Umiliato e offeso dalla privazione della libertà durante lockdown”

Bocelli racconta di aver violato il lockdown per essersi sentito umiliato ed offeso dalla privazione di libertà.  

Bocelli lo racconta durante il convegno “Covid-19 in Italia, tra informazione, scienza e diritti” organizzato da Armando Siri e Vittorio Sgarbi al Senato a cui ha partecipato anche Matteo Salvini e racconta:

“Ho accettato questo invito ma sono lontano dalla politica. Durante il lockdown ho anche cercato di immedesimarmi con chi doveva prendere decisioni difficili”.

“Ma poi le cose non sono andate bene. Man mano che il tempo passava, non ho mai conosciuto nessuno che fosse andato in terapia intensiva, quindi perchè questa gravità?”

“Umiliato ed offeso per il divieto di uscire di casa”

“Poi mi sono sentito umiliato e offeso per il divieto di uscire da casa. Ammetto che ho violato il divieto”.  

Bocelli ha spiegato di aver “violato le restrizioni uscendo lo stesso, perché ho una certa età e ho bisogno del sole”.

Il tenore ha poi aggiunto:

“Non posso pensare alla celerità con la quale sono state chiuse le scuole e, dall’altra parte, con la quale le discoteche si sono di nuovo riempite”  

“Quindi rivolgo un appello per dire che bisogna riaprire le scuole e riprendere i libri. Io ho chiamato Renzi, Salvini, Berlusconi per fare un fronte trasversale di buon senso. Spero – conclude il celebre tenore – che tutti insieme usciremo da questa situazione terribile”.

Siri (Lega): “Eccessivo allarmismo danneggia il Pil”

“Siamo qui, oggi, politici e scienziati, per fare un punto, cercare di mettere giù maggiori informazioni possibili sul Covid 19, prive di ideologie e pregiudizi. C’è stato un momento in cui la libertà è stata contrapposta alla salute, ma si tratta di due diritti fondamentali”.

Così Armando Siri, (Lega) tra gli organizzatori del dibattito “Covid-19 in Italia, tra informazione scienza e diritti”, alla presenza tra gli altri del leader della Lega Matteo Salvini, Vittorio Sgarbi e il tenore Andrea Bocelli.

Le ragioni del convegno giudicato “da negazionisti del Covid-19” da alcuni giornali tra cui Repubblica, le spiega Siri: 

“In questi mesi c’è stata un po’ di esagerazione nella narrativa sul virus: ognuno fa la sua esperienza, poi ci sono state realtà dolorose, penso a quanto accaduto nella bergamasca, ma questo non poteva giustificare ansia e angoscia eccessiva”.

“Ora bisognerebbe evitare che in questa cosiddetta eventuale fase 4, ci sia ancora allarmismo. Ora dobbiamo stare ai fatti. Solo la narrazione su una presunta seconda ondata ha una grave incidenza sul Pil” (fonte: Ansa, Repubblica, Agenzia Vista /Alexander Jakhnagiev).