Salvini prepara i cappelletti. Continua la campagna elettorale pop in Emilia VIDEO

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Gennaio 2020 - 10:45 OLTRE 6 MESI FA
Matteo Salvini prepara i cappelletti. Continua la campagna elettorale pop in Emilia

Salvini prepara i cappelletti. Continua la campagna elettorale pop in Emilia (Foto da video)

ROMA – Matteo Salvini continua la campagna elettorale “a modo suo” in Emilia Romagna. Dopo l’acquisto delle mutande in un negozio di biancheria intima (fedelmente registrato e riportato via social), è il turno della preparazione dei cappelletti. Anche in questo caso, video su Facebook e messaggio di accompagnamento: “Preparare i cappelletti: l’impegno c’è, il risultato un po’ meno. Lunga vita alla cucina emiliano-romagnola, patrimonio italiano!”.

Salvini e Zingaretti in Emilia Romagna.

Nicola Zingaretti arriva in Emilia, già battuta in lungo e in largo da Matteo Salvini. Ed è duello a distanza, un duello che accende ulteriormente una campagna elettorale aspra.

Uno scontro a tutto campo, a poco più di due settimane da una tornata regionale tuttora piena di incognite. Il primo attacco è della candidata del centrodestra, la leghista Lucia Borgonzoni che su Facebook si chiede maliziosa se il suo avversario, Stefano Bonaccini, si sia “rassegnato ad avere Zingaretti oggi e domani in giro sul territorio” o “nasconderà il simbolo anche a lui”. Una polemica che va avanti da settimane, dopo la scelta del governatore uscente di non avere il simbolo Dem sui suoi manifesti elettorali. Da Vignola, nel modenese, la replica del segretario Pd, secondo cui “è una bufala inventata per sollevare polvere e nascondere l’ovvietà”, il fatto che Bonaccini nasconda le insegne del suo partito. “Lui ha le liste – incalza Zingaretti – e la destra non ha il presidente: questa è la verità che vogliono nascondere”.

Quindi si scaglia contro lo stakanovismo del segretario leghista e la scelta di condurre una campagna isolata e parallela a quella di Borgonzoni: “Salvini non ha una candidata a presidente ma una controfigura”. Anche Bonaccini critica la sovraesposizione dell’ex ministro leghista nella sua regione: “E’ naturale che i leader di un partito o di movimenti civici vengano ogni tanto e non mettano casa in Emilia-Romagna perché da qui se ne andranno e non li rivedremo più. Il 27 gennaio – aggiunge – tornerà a Roma come farebbe Zingaretti se fosse qui tutti i giorni, perché hanno il dovere di occuparsi anche di altro”.

Salvini, come fa di solito, alterna interventi contro l’attuale governo dem della Regione a quelli sulla politica nazionale. Indica i problemi di droga e sicurezza a Rimini, come prova “del malgoverno del Pd di Bonaccini”, quindi annuncia che il 23, a pochi giorni dal voto, andrà a Bibbiano, il paese simbolo per l’inchiesta “Angeli e demoni” sul presunto giro illecito di affidi di minori. Ma attacca anche il premier Conte e il modo con cui si sta occupando del dossier libico. “Per portare pace in Libia – afferma – prima parla con quello che bombarda e poi viene ignorato da chi viene bombardato. E’ l’Abc, nemmeno un bimbo dell’asilo farebbe un errore del genere”.

Emilia-Romagna: regionali con valore nazionale?

Infine il duello tra i due su una questione chiave, ovvero se questo voto regionale abbia o meno un valore nazionale.
Salvini a più riprese ha ricordato che l’esecutivo dovrebbe trarre le conseguenze all’indomani di un’eventuale disfatta in una roccaforte ‘rossa’. Di parere opposto Zingaretti: “Qui in gioco c’è la possibilità di continuare con una stagione bellissima di chi ha saputo difendere la sua sanità e i suoi diritti. Questo è in gioco: sbaglia chi vuole distogliere l’attenzione da questa semplice verità”.

Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev e Ansa.