Lampedusa, parla l’uomo con la giacca gialla del video delle minacce

Pubblicato il 3 Aprile 2011 - 16:32 OLTRE 6 MESI FA

LAMPEDUSA – “Berlusconi ci sta sabannu u culu. Succede la fine del mondo… se non livati sti cattelli v’ammazzamu comu cani. Velo giuro. Fa cuntu chi ‘sta telecamera ta fazzu manciari”. L’omone col giaccone giallo che si vede in un video minacciava così i manifestanti lampedusani accorsi ad accogliere Berlusconi con cartelloni polemici.

“Berlusconi ci sta salvando…se non levate questi cartelli vi uccido come cani”, lo si sente minacciare. Oggi Mariano Amante, proprietario del ristorante il Delfino Blu, si difende e dice al Corriere della Sera: “V’ammazzamu? Io dissi “c’ammazzamu” comu cani. Ci ammazziamo”. Cioè finisce che ci si scanna a vicenda, secondo Mariano. “Di politica non m’interessa nenti. Vogghiu sulu travagghiari. Lo scriva: voglio solo lavorare. Per pagare le spese sanitarie di mio figlio. Salvo è finito sulla sedia a rotelle dopo un incidente a Vicenza. Ora, ragioniamo, una volta che viene un politico a Lampedusa, dove mai nessuno ha messo piede, non lo lasciamo neanche parlare? Prima gli facciamo dire quello che vuole dire, poi nel caso lo critichiamo”.

Nessuna minaccia nel video insomma: “Parlavo gentilmente con il mio amico Paolo per evitare guai tra noi lampedusani. A me interessa solo lavorare. Speriamo che Berlusconi c’abbassa i tassi. Ho spesso 350mila euro per curare mio figlio e aspetto giustizia da sette anni”.