Pietro Genovese, le chiavi della vicenda: gli amici Davide e Tommaso, le perizie, i testimoni

di Alberto Francavilla
Pubblicato il 29 Dicembre 2019 - 10:57 OLTRE 6 MESI FA
Pietro Genovese, le chiavi della vicenda dell'incidente di Corso Francia: gli amici Davide e Tommaso, le perizie, i testimoni

Pietro Genovese in una foto d’archivio Ansa

ROMA – Davide Acampora e Tommaso Edoardo Luswergh Fornari: sono loro gli amici di Pietro Genovese che erano con lui sul suv che ha investito Gaia von Freymann e Camilla Romagnoli, le sedicenne porte pochi giorni fa su Corso Francia, a Roma. E le loro testimonianze saranno fondamentali nella ricostruzione di quanto accaduto quella sera. Genovese sarà interrogato il 2 gennaio, gli altri due ragazzi il 3.

Rinaldo Frignani sul Corriere della Sera riporta le parole di Tommaso: Fornari non avrebbe visto molto, ma si è messo a urlare. Voleva che gli amici, sotto choc per quello che era appena successo, si fermassero subito. «Non ho assistito direttamente all’incidente, guardavo in basso perché stavo chattando con il telefonino — ha raccontato il ragazzo subito dopo l’incidente — Però ho sentito il botto, lo schianto. Ho capito che era successo qualcosa di grave. Mi sono messo a gridare. Dovevamo fermarci. Poi non sono sceso dalla macchina, avevo paura di guardare verso la strada. Anche Pietro è rimasto con me, Davide invece è andato a vedere».

Incidente Corso Francia: la guerra delle perizie.

Per capire qualcosa di più su quella maledetta sera, si aspettano i risultati dei test tossicologici (per vedere se quella sera Genovese, che era alla guida, aveva assunto droghe) e le perizie che stabiliranno, tra le altre cose, a che velocità andava l’auto e se le due vittime stessero attraversando o meno sulle strisce. Anche se (stando anche all’ordinanza del gip che ha disposto i domiciliari per Pietro Genovese) sembra più o meno acclarato che Gaia e Camilla stessero attraversando col rosso (e dunque che il suv avesse il verde).

Su una cosa, però, le versioni di Davide e Tommaso (perlomeno quelle riportate dai giornali) combaciano: entrambi sostengono infatti che le due ragazze sono state viste solo all’ultimo momento e per questo Pietro non avrebbe fatto in tempo a frenare. Resta comunque il fatto che Pietro era già stato fermato quattro volte per guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di sostanze stupefacenti. Ma quella sera, dicono, sia lui sia i suoi amici, che avrebbe bevuto solo un paio di bicchieri di vino. Comunque troppi per mettersi alla guida, visto il tasso alcolemico che gli è stato trovato in corpo.

Pietro Genovese: la posizione dei testimoni.

Altro elemento fondamentale sarà la posizione dei vari testimoni: c’è chi dice che Gaia e Camilla stessero attraversando sulle strisce e chi no, chi dice che corressero mano nella mano e chi no, chi sostiene che Genovese arrivasse a gran velocità e chi parla di una velocità normale per quella strada (è una via a scorrimento veloce, giova ricordarlo a chi non vive a Roma). (Fonti: Corriere della Sera, Repubblica e Ansa).