“Salva Berlusconi? No, salva Penati”: scontro Pdl-Pd sul ddl anti-corruzione

Pubblicato il 13 Giugno 2012 - 10:19 OLTRE 6 MESI FA

Silvio Berlusconi

ROMA – “Salviamo Berlusconi? No, salviamo Penati“. E’ scontro sul disegno di legge anti-corruzione in parlamento tra Pdl e Pd. Il Pdl non accetta che la pena per il reato di corruzione sia stata alzata su proposta del Pd, mentre quella per la concussione sia stata abbassata. Il testo presentato alla Camera prevede un abbassamento da 12 ad 8 anni del reato di concussione per induzione. Il governo ha rinunciato al maxi emendamento e chiederà tre voti di fiducia alla Camera sul ddl. La fiducia al ddl anti-corruzione penalizzerebbe Silvio Berlusconi nel processo Ruby, in cui è accusato di concussione e prostituzione minorile. Filippo Penati invece avrebbe un beneficio in termini di prescrizione, lui che è accusato di concussione e finanziamento illecito.

Nonostante sia scontro aperto tra Pdl e Pd, Berlusconi ha sottolineato che sarà in Aula il 13 ed il 14 giugno per i tre voti di fiducia al disegno di legge. Anche Ignazio La Russa ha confermato la fiducia, spiegando che “non si può non votare la fiducia su un testo che porta ancora la prima firma di Alfano”. Luca D’Alessandro, del Pdl, ha invece dichiarato: “Non sarò in Aula per non dire tre volte no”. Il no alla fiducia arriva anche da altri esponenti del Pdl quali Francesco Paolo Sisto, Maurizio Paniz e Giancarlo Lehner.

Donatella Ferranti, Pd, sulla norma “salva-Penati” ha ribadito che il Pd aveva proposto in commissione di alzare la pena massima a 10 anni, per poi affermare: “L’emendamento però è stato ritirato per essere ripresentato in Aula…”. Ora i ministri Paola Severino, Piero Giarda e Filippo Patroni Griffi tentano di conciliare le posizioni di Pd e Pdl presentando alla Camera il testo della commissione con piccole modifiche tecniche e chiedendo tre voti di fiducia sull’articolo 10, per l’incandidabilità in Parlamento dei condannati in via definitiva, e sugli articoli 13 e 14 che riguardano i nuovi reati di corruzione tra privati e traffico di influenze e lo spacchettamento del reato di concussione.

Per calmare gli animi la Severino ha poi dichiarato: “Sono stati fatti grandissimi passi in avanti. Al Senato naturalmente si potrà discutere per riportare la pena della corruzione propria in armonia con le altre”. Non resta che attendere per vedere se queste rassicurazioni dal governo saranno sufficienti a riconciliare Pd e Pdl.