Calcio, Roma- De Rossi: “Spalletti via con grande dignità”

di Andrea Pelagatti
Pubblicato il 10 Settembre 2009 - 15:54 OLTRE 6 MESI FA

Daniele De Rossi parla di Spalletti, Roma e Ranieri

Daniele De Rossi, dopo la bella prestazione contro la Bulgaria con la maglia della Nazionale, è tornato a parlare del momento della sua Roma.

Il centrocampista dei giallorossi l’ha fatto a modo suo: senza messe misure, in modo diretto e schietto.

Il mediano di Ostia è tornato sull’addio di Spalletti: «Sono dispia­ciuto per le dimissioni di Spalletti, ma per me non cambia perché io fac­cio il mio lavoro e gioco per la Roma.

E’ arrivato Ranieri, ci ho lavorato so­lo pochi giorni, ma ho visto che ha molta voglia di fare, abbiamo fatto molto lavoro atletico in questi gior­ni».

Tra Spalletti e De Rossi c’era un rapporto speciale: «Se ne è andato con dignità, ma resta l’allenatore mi­gliore che ho avuto e quello al quale sono più legato.

L’unico con il quale un giorno andrò a cena. Roma è una cit­tà particolare. Prima era lui il capro espiato­rio, poi quando se ne è andato tutti a rimpian­gerlo. Bisogna essere coerenti.

Sono state fat­te circolare delle voci fantasiose, secondo le quali Spalletti sarebbe stato fatto fuori da questo o da quel giocatore. Niente di più falso. Lui se ne è andato con dignità, dopo aver fatto un grande lavoro in questi anni, rasentando la perfezione».

Daniele De Rossi ha parlato anche di Ranieri e della gara di Siena: «La prima im­pressione è stata buona, anche se ho avuto pochi giorni per conoscerlo. Grande determinazione, grande cura della parte atletica. Se non sono intenzionati a se­guire la squadra credo sia da attribuire ai dis­sidi con la società.

A me sembrava un gesto carino aver fatto toglie­re il divieto. Ma anche per noi è me­glio. In trasferta giochiamo quasi sempre senza il nostro pubblico, men­tre all’Olimpico ci ritroviamo in ogni partita quello avversario. Certo, se perdiamo non è colpa dell’Osservato­rio, ma avere i propri tifosi al fianco è sempre un vantaggio.

Inconscia­mente potremmo essere animati da un senso di rivincita, per dimostrare qualcosa dopo il cambio dell’allena­tore. Invece noi giocatori dovremmo solo pensare a giocare per la Roma.

Non per Spalletti o per Ranieri. Non si può stare da una parte o dall’altra. Mi sembra che le sue re­sponsabilità se le sia prese sempre, senza paura. Quando è arrivato, la nave stava in acque peggiori di oggi. Una frase in conferenza stampa non può essere estrapolata, ma lui non si è mai tirato indietro».