Fiumicino, si susseguono i disservizi tra bagagli smarriti e ritardi dei voli. Il presidente dell’Enac minaccia di sostituire i manager responsabili

Pubblicato il 27 Agosto 2009 - 12:18 OLTRE 6 MESI FA

Il presidente dell’Enac, Vito Riggio, si dice pronto a revocare le concessioni alle società di handling e a sostituire i manager responsabili dei continui disservizi all’aeroporto di Fiumicino.

In un’intervista a Il Messaggero Riggio annuncia «da settembre tolleranza zero» contro il caos bagagli (di cui era stato vittima anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno) e annuncia che il 16 settembre convocherà tutte le parti in causa: Alitalia, Adr, gruppo Gemina e le altre società.

«Sono pronto a revocare le concessioni delle società di handling di Fiumicino e a valutare l’operato dei manager che hanno responsabilità in questo settore, magari sostituendoli» ha detto Riggio, sottolineando che un simile provvedimento rientra nei poteri dell’Enac.

Quanto alle responsabilità dei disservizi, «stiamo facendo le nostre valutazioni. Da una prima analisi credo che Adr abbia un 5-10 per cento di responsabilità, il resto è da attribuire ai servizi di terra di Alitalia, che invece funziona molto meglio nei voli, e delle altre società che gestiscono i bagagli» ha aggiunto il presidente dell’Enac.

Intanto, a Fiunicino, i disagi prodeguono: ieri un migliaio di valigie sono rimaste a terra, mentre un “blackout notturno” ha creato qualche problema (almeno a sentire Alitalia), perché all’alba i trattori elettrici che spostano i bagagli si sono ritrovati con le pile scariche. Ma tutto si sarebbe risolto in poche ore, e in serata le valigie “orfane” sarebbero state «nell’ordine fisiologico di 3-400».

La “guerra silenziosa” fra AdR e Alitalia continua invece sul filo dei dati. Quelli delle autorità aeroportuali dimostrano che è proprio l’ex compagnia di bandiera ad aver fatto scivolare lo scalo romano all’ultimo posto in Europa per la qualità dei servizi offerti. A luglio, infatti, la puntualità dei voli in partenza da Fiumicino era solo del 53,7 per cento, ma in buona parte per colpa di Cai, che nello stesso periodo ha registrato un 44,1 per cento di voli in orario contro il 65-70 per cento delle altre compagnie.

Cai non smentisce, ma precisa che alcuni ritardi sono dovuti ai voli a lunga percorrenza in coincidenza con quelli nazionali. E, altri ancora, ai voli charter gestiti dai tour operator o a «deficit infrastrutturali» come le «strozzature» al controllo passaporti. Come controprova, cita le statistiche sulla puntualità in arrivo: che in agosto, su tutta la rete Alitalia, è stata del 75 per cento.

Le cifre relative a Fiumicino, però, inchiodano la compagnia anche sul fronte bagagli: in luglio sono stati riconsegnati in orario nel 64,3 per cento dei casi. Un dato che risente del 51 per cento di Alitalia, senza la quale la puntualità dello scalo avrebbe sfiorato il 70 per cento.

Intanto, il sindacato Sdl ha riproclamato per il 18 settembre lo sciopero di 24 ore del personale Alitalia-Cai, affermando che la dirigenza della compagnia è «ancora lontana dal garantire piena funzionalità» e che «tutti i settori di terra e di volo sono sott’organico».