IL CSM: ”LA NORMA BLOCCA-PROCESSI VIOLA LA COSTITUZIONE”

Pubblicato il 25 Giugno 2008 - 11:58 OLTRE 6 MESI FA

Csm_aula Viola il principio della ragionevole durata. E i diritti dell’imputato. "E’, di fatto, un’amnistia occulta". Non lascia dubbi la bozza di parere che è stata presentata oggi alla Sesta Commissione del Csm dai relatori Livio Pepino e Fabio Roia. La norma varata dal governo che sospende i processi per reati puniti con meno di dieci anni di reclusione va contro l’articolo 111 della Costituzione. "Farà fermare oltre la metà dei
processi in corso – scrivono i relatori – e riguarderà un numero ingente di dibattimenti, secondo alcune stime più della metà di quelli in corso". In pratica, continuano i due, "la sua struttura la fa apparire una sorta di amnistia occulta applicata al di fuori della procedura prevista dall’articolo 79 della Costituzione".

Pepino e Roia, inoltre, avvertono anche che la norma "oltre a ledere in modo assai grave gli interessi e le aspettative delle parti offese, può violare anche diritti dell’imputato".

E’ severo il giudizio del Csm. La norma rischia di provocare "effetti gravemente negativi" sulla funzionalità del servizio giustizia. Per questo, per i consiglieri di palazzo dei Marescialli, bloccare i processi è una scelta "incongrua" rispetto all’esigenza che si pone, quella di assicurare "priorità assoluta" ad alcuni procedimenti.

l testo dei relatori, nove pagine, contiene anche alcuni apprezzamenti sul decreto sicurezza. I relatori, mostrano di apprezzare le norme che rendono piu’ incisiva la confisca dei beni mafiosi e gli emendamenti che puniscono chi affitta una abitazione a immigrati clandestini, solo se dalla transazione deriva un ”ingiusto profitto”.

Del documento hanno cominciato a discutere i sei componenti della commissione . Non tutti si sono ancora espressi, anche se la maggioranza sembra d’accordo sul testo preparato dai relatori, che domani dovrebbe ottenere il primo via libera per essere poi discusso in plenum la prossima settimana.

Intanto si riparla anche di un ripristino dell’ex lodo Schifani, ovvero il provvedimento che prevede la sospensione dei processi per le alte cariche dello Stato (e che nella vecchia versione era stato bocciato dalla Consulta). Secondo quanto ha riferito ai cronisti a Montecitorio il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito, sarà presentato sotto forma di disegno di legge e non di decreto legge (quindi non entrerà in vigore prima dell’approvazione da parte di entrambe le Camere) e verrà presentato al Consiglio dei ministri di venerdì prossimo. Vito ha anche fatto sapere che il governo ha chiesto che la conferenza dei capigruppo di Montecitorio, fissata per domani alle 13, calendarizzi il ddl il prima possibile, già nel mese di luglio, per garantirne una rapida approvazione.