Rapporto CENSIS: Inflazione e crisi energetica le paure più grandi, Giorgia Meloni l’Italia può uscirne più forte

Rapporto CENSIS: Inflazione e crisi energetica sono le paure più grandi degli italiani . Famiglie in bolletta. Povertà assoluta in crescita. Giorgia Meloni dice che l’Italia può uscirne più forte. E Conte soffia sul fuoco

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 18 Dicembre 2022 - 07:43 OLTRE 6 MESI FA
Una stangata continua.E non è finita qui. L’annuale (e atteso) rapporto CENSIS fotografa una Italia sempre più fragile, con famiglie in crescente difficoltà e povertà, che lamentano forti timori nel presente e insicurezze sul futuro. Come uscirne? Il governo Meloni è al lavoro per recuperare risorse e aiutare, ad esempio, chi si avvale di collaboratori domestici. Ha varato una manovra da 35 miliardi. La premier è soddisfatta (“Aiuti veri al ceto medio”), altri molto meno. Conte soffia sul fuoco dal feudo di Sampia, Calenda è critico, Landini (Cgil) non ci sta e fa asse con i Cinquestelle, Confindustria bolla come “deludente” il taglio del cuneo fiscale e boccia pure Flat tax e quota 103; Ignazio Ganga (Cisl) trova la manovra “insufficiente”. Critici anche Confcommercio, Ance, Confedilizia. Ma tutti sanno che la coperta è corta. Purtroppo. LE FAMIGLIE SONO IN BOLLETTA Il CENSIS ha fatto due conti. E ha tirato le somme. La povertà assoluta è cresciuta. Totale: 1,9 milioni di famiglie, 826.000 al Sud (isole comprese). Cifre corpose nel resto d’Italia: 488.000 (Nord-Ovest), 347.000 (Nord-Est),299.000 (Centro). E il 49% di questa popolazione - 35-64 anni - ammette di avere paura della crisi. Ma anche il 46,6% dei giovani (18-34) la pensa così. Il quadro è francamente desolante. E pochi, pochissimi, confidano in santa Madre Europa. TUTTI TEMONO L’INFLAZIONE È LA CRISI ENERGETICA L’inflazione è la paura più diffusa. Ben il 92,7% è convinto che durerà a lungo. Il 76,4% è convinto che il potere di acquisto del proprio stipendio inevitabilmente calerà. E il 69,3% ha la certezza di diventare più povero. Il 64,4% poi non ha dubbi: dovrà usare i propri risparmi per tirare avanti. L’altra grossa paura che emerge dal Rapporto CENSIS è legata alla crisi energetica. Il 43% delle famiglie in una bassa condizione socio-economica - le più colpite dall’aumento dei costi incomprimibili - teme di passare l’inverno al freddo. GIORGIA MELONI: L’ITALIA PUÒ USCIRNE PIÙ FORTE Giorgia Meloni ,venerdì 2 dicembre, al convegno (“Energie coraggiose”) della Fondazione Guido Carli - con un video registrato, proiettato nel corso dell’evento - ha gettato acqua sul fuoco dicendo :”Sono sempre più convinta che da questa crisi energetica l’Italia può uscirne più forte, più autonoma di prima. Ma per farlo deve avere coraggio, visione, guardare oltre e immaginare una strategia di lungo termine”. Aggiungendo:” Facciamo proprio quell’approccio che i greci descrivono benissimo con una parola straordinaria, cioè “merakl”. Ovvero fare qualcosa con tutto te stesso, con tutta la tua passione e con tutta la tua anima “.

Una stangata continua.E non è finita qui. L’annuale (e atteso) rapporto CENSIS fotografa una Italia sempre più fragile, con famiglie in crescente difficoltà e povertà, che lamentano forti timori nel presente e insicurezze sul futuro. Come uscirne? Il governo Meloni è al lavoro per recuperare risorse e aiutare, ad esempio, chi si avvale di collaboratori domestici. Ha varato una manovra da 35 miliardi. La premier è soddisfatta (“Aiuti veri al ceto medio”), altri molto meno. Conte soffia sul fuoco dal feudo di Sampia, Calenda è critico, Landini (Cgil) non ci sta e fa asse con i Cinquestelle, Confindustria bolla come “deludente” il taglio del cuneo fiscale e boccia pure Flat tax e quota 103; Ignazio Ganga (Cisl) trova la manovra “insufficiente”. Critici anche Confcommercio, Ance, Confedilizia. Ma tutti sanno che la coperta è corta. Purtroppo. LE FAMIGLIE SONO IN BOLLETTA Il CENSIS ha fatto due conti. E ha tirato le somme. La povertà assoluta è cresciuta. Totale: 1,9 milioni di famiglie, 826.000 al Sud (isole comprese). Cifre corpose nel resto d’Italia: 488.000 (Nord-Ovest), 347.000 (Nord-Est),299.000 (Centro). E il 49% di questa popolazione – 35-64 anni – ammette di avere paura della crisi. Ma anche il 46,6% dei giovani (18-34) la pensa così. Il quadro è francamente desolante. E pochi, pochissimi, confidano in santa Madre Europa. TUTTI TEMONO L’INFLAZIONE È LA CRISI ENERGETICA L’inflazione è la paura più diffusa. Ben il 92,7% è convinto che durerà a lungo. Il 76,4% è convinto che il potere di acquisto del proprio stipendio inevitabilmente calerà. E il 69,3% ha la certezza di diventare più povero. Il 64,4% poi non ha dubbi: dovrà usare i propri risparmi per tirare avanti. L’altra grossa paura che emerge dal Rapporto CENSIS è legata alla crisi energetica. Il 43% delle famiglie in una bassa condizione socio-economica – le più colpite dall’aumento dei costi incomprimibili – teme di passare l’inverno al freddo. GIORGIA MELONI: L’ITALIA PUÒ USCIRNE PIÙ FORTE Giorgia Meloni ,venerdì 2 dicembre, al convegno (“Energie coraggiose”) della Fondazione Guido Carli – con un video registrato, proiettato nel corso dell’evento – ha gettato acqua sul fuoco dicendo :”Sono sempre più convinta che da questa crisi energetica l’Italia può uscirne più forte, più autonoma di prima. Ma per farlo deve avere coraggio, visione, guardare oltre e immaginare una strategia di lungo termine”. Aggiungendo:” Facciamo proprio quell’approccio che i greci descrivono benissimo con una parola straordinaria, cioè “merakl”. Ovvero fare qualcosa con tutto te stesso, con tutta la tua passione e con tutta la tua anima “.

Rapporto CENSIS: Inflazione e crisi energetica le paure più grandi degli italiani.

Una stangata continua.E non è finita qui. L’annuale (e atteso) rapporto CENSIS fotografa una Italia sempre più fragile, con famiglie in crescente difficoltà e povertà, che lamentano forti  timori nel presente e insicurezze sul futuro. Come uscirne? Il governo Meloni è al lavoro per recuperare risorse e aiutare, ad esempio, chi si avvale di collaboratori domestici.

Ha varato una manovra da 35 miliardi. La premier è soddisfatta (“Aiuti veri al ceto medio”), altri molto meno. Conte soffia sul fuoco dal feudo di Sampia, Calenda è critico, Landini (Cgil) non ci sta e fa asse con i Cinquestelle, Confindustria bolla come “deludente” il taglio del cuneo fiscale e boccia pure Flat tax e quota 103; Ignazio Ganga (Cisl) trova la manovra “insufficiente”.  Critici anche Confcommercio, Ance, Confedilizia. Ma tutti sanno che la coperta è corta. Purtroppo.

IL RAPPORTO CENSIS: LE FAMIGLIE SONO IN BOLLETTA

Il CENSIS ha fatto due conti. E ha tirato le somme. La povertà assoluta è cresciuta. Totale: 1,9 milioni di famiglie, 826.000 al Sud (isole comprese). Cifre corpose nel resto d’Italia: 488.000 (Nord-Ovest), 347.000 (Nord-Est),299.000 (Centro). E il 49% di questa popolazione  – 35-64 anni – ammette di avere paura della crisi. Ma anche il 46,6% dei giovani (18-34) la pensa così. Il quadro è francamente desolante. E pochi, pochissimi, confidano in santa Madre Europa.

TUTTI TEMONO L’INFLAZIONE E LA CRISI ENERGETICA

L’inflazione è la paura più diffusa. Ben il 92,7% è convinto che durerà a lungo. Il 76,4% è convinto che il potere di acquisto del proprio stipendio inevitabilmente calerà. E il 69,3% ha la certezza di diventare più povero. Il 64,4% poi non ha dubbi: dovrà usare i propri risparmi per tirare avanti. L’altra grossa paura che emerge dal Rapporto CENSIS  è legata alla crisi energetica. Il 43% delle famiglie in una bassa  condizione socio-economica – le più colpite dall’aumento dei costi incomprimibili – teme di passare l’inverno al freddo.

GIORGIA MELONI: L’ITALIA PUÒ USCIRNE PIÙ FORTE

Giorgia Meloni ,venerdì 2 dicembre, al convegno (“Energie coraggiose”) della Fondazione Guido Carli – con un video registrato, proiettato nel corso dell’evento – ha gettato acqua sul fuoco dicendo :”Sono sempre più  convinta che da questa crisi energetica l’Italia può uscire più forte, più autonoma di prima.

Ma per farlo deve avere coraggio, visione, guardare oltre e immaginare una strategia di lungo termine”. Aggiungendo:” Facciamo proprio quell’approccio che i greci descrivono benissimo con una parola straordinaria, cioè “merakl”. Ovvero fare qualcosa con tutto te stesso, con tutta la tua passione e con tutta la tua anima “.