Vendola, il cattocomunismo che nasce dall’infanzia

Pubblicato il 30 Marzo 2010 - 18:39| Aggiornato il 4 Aprile 2010 OLTRE 6 MESI FA

Prendete un po’ di tradizione cattolica, aggiungeteci un pizzico di comunismo e otterrete Nichi Vendola. Il governatore pugliese, spesso etichettato appunto come “cattocomunista”, ha sviluppato questa duplice matrice fin dall’infanzia. Come ha spiegato la madre Antonietta all’indomani del successo elettorale 2010, Nichi è diventato comunista dopo aver subito un “torto” da Babbo Natale: «Quando aveva sei anni rimase molto male del fatto che un suo amichetto a Natale aveva ricevuto un bel regalo e lui no, anche se era stato molto buono. Lui scrisse una letterina di protesta a Babbo Natale e ora dice che è stato in quel momento che si è iscritto al Partito Comunista».

Più che un aneddoto, sembra una premonizione: il piccolo Nichi da Terlizzi (Bari) che scrive a Santa Claus. Ovvero a San Nicola, che oltre a essere il santo che porta il suo nome è anche il patrono di Bari. E che è anche il principale santo della religione ortodossa. La religione più diffusa in Russia. La Russia a cui si ispirava il Partito Comunista e anche il padre di Vendola. Che infatti lo chiamò Nichi in onore di Nikita Kruscev. Non è forse un segno del destino?

Alberto Francavilla