Maltempo: tempeste di vento in Friuli, trombe d’aria nel cremonese e nel bresciano, forte temporale a Milano

Pubblicato il 23 Luglio 2010 - 23:40| Aggiornato il 24 Luglio 2010 OLTRE 6 MESI FA

Calo della temperatura e grossi disagi al nord sin dalle tarde ore del 23 luglio. Il caldo dà una tregua ma non mancano gli inconveniente.

Veneto.E’ drammatico il bilancio del maltempo che ieri sera ha colpito il Veneto, con grandinate e trombe d’aria che hanno causato anche un morto, nel veronese, e una ventina di feriti lievi, nel padovano. La macchina della protezione civile, i vigili del fuoco e le forze dell’ordine sono rimaste al lavoro aper tutta la scorsa notte per prestare soccorso agli abitanti delle localita’ piu’ colpite: tra queste, in particolare, il comune di Montegrotto Terme (Padova), dove e’ stato seriamente lesionato anche il palazzo municipale, e l’isola veneziana di Pellestrina, investita da una tromba d’aria che ha danneggiato una sessantina di abitazioni.

Ma la situazione piu’ seria e’ nel padovano. In questa provincia, oltre alla citta’ capoluogo, si contano altri 9 comuni che hanno dovuto fare i conti con grandine e vento fortissimo. Una ventina i feriti, nessuno dei quali in gravi condizioni, colpiti da schegge di finestre e coppi fatti volare dal vento. Nella zona di Montegrotto 8 famiglie hanno dovuto trascorrere fuori delle loro case, lesionate. Pur toccato meno duramente dai fortunali, il veronese deve pero’ registrare una vittima, un uomo di 49 anni, Andrea Moretto, schiacciato dal muro di un capannone agricolo abbattuto dal vento, a Zimella.

Nel solo comune di Montegrotto, dove e’ stato lesionato anche il palazzetto dello sport, i danni sono nell’ordine di alcuni milioni di euro. Il sindaco, Luca Claudio, fara’ in tarda mattinata il punto della situazione in una conferenza stampa convocata davanti alla sede municipale danneggiata. Per Pellestrina il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, ha gia’ deciso, parlandone con il governatore Luca Zaia, che chiedera’ lo stato di calamita’ naturale.

Lo stesso fara’ Montegrotto, e analoga richiesta e’ stata annunciata dal sindaco di Albignasego, grosso comune alle porte di Padova, dove una prima stima dei danni ammonta ad alcune centinaia di migliaia di euro. A Pellestrina il sindaco di Venezia si e’ recato in sopralluogo gia’ nella serata di ieri, dopo il passaggio della tromba d’aria che ha lasciato dietro di se’ una striscia di alberi abbattuti e tetti di case scoperchiati. ”Pellestrina, sulla quale gia’ pesavano problemi da risolvere, e’ quasi completamente distrutta” ha detto Orsoni. ”Pessime sono le condizioni di tantissime abitazioni – ha proseguito – ed ingenti sono i danni alle strutture pubbliche”.

La Regione Veneto, in raccordo con i sindaci delle localita’ interessate, sta gia’ definendo la richiesta dello stato di calamita’ naturale per le zone colpite ieri dalle trombe d’aria e dalle grandinate abbattutesi sulla regione. Il Presidente Zaia – in una nota – si dice ”vicino alle popolazioni delle localita’ del padovano, del veneziano e del vicentino colpite ieri pomeriggio da trombe d’aria che hanno provocato danni alle abitazioni private e alle strutture pubbliche per milioni di euro”. ”Ho gia’ parlato con alcuni dei sindaci delle localita’ che hanno subito i danni maggiori, in particolare con il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni per l’isola di Pellestrina e con quello di Montegrotto Terme Claudio Luca. Assieme a loro – prosegue Zaia – e ai sindaci degli altri Comuni dove il maltempo di ieri ha provocato danni, stiamo definendo la richiesta della dichiarazione dello stato di calamita’ naturale. Faremo tutto quanto in nostro potere per arrivare al piu’ presto al ripristino degli edifici pubblici e al rimborso dei danni subiti”.

In Friuli, violente tempeste di vento si sono abbattute in serata in una vasta zona che comprende le colline e la bassa pianura, al confine con il Veneto. Il vento ha scoperchiato decine di capannoni industriali e ha causato la caduta di rami e tronchi di alberi in più di una ventina di comuni, dove si segnalano disagi alla circolazione. Decine di squadre dei Vigili del fuoco e circa 200 volontari della Protezione Civile Regionale sono al lavoro per fronteggiare oltre 200 segnalazioni di danni. I comuni più colpiti sono Pavia di Udine, Santa Maria La Longa, Gonars, Corno di Rosazzo, San Giovanni al Natisone, Chiopris, Manzano, Pasian di Prato, Palmanova, Muzzana, Castions di Strada, Azzano decimo, Codroipo, Polcenigo, Rivignano, Forgaria e Lestizza.

Tanto è vero che la Regione Friuli Venezia Giulia dichiarerà lo stato di emergenza per le zone colpite dalle bufere. Per far fronte ai primi interventi – si è saputo dall’assessore regionale alla Protezione Civile, Riccardo Riccardi – la Regione stanzierà 500.000 euro. La decisione è stata presa al termine delle verifiche e dei sopralluoghi fatti dai tecnici della stessa Protezione Civile Regionale e da Riccardi, che stamani hanno sorvolato in elicottero le aree piu’ colpite, in particolare quelle di Pavia di Udine e Santa Maria La Longa.

I danni – si e’ appreso dallo stesso Riccardi – sono ingenti, con decine di fabbricati, attivita’ commerciali e produttive, capannoni industriali e artigianali danneggiati dalle bufere di vento che non hanno causato feriti. Centinaia sono gli alberi spezzati e abbattuti, molto dei quali hanno ostruito strade comunali e provinciali, oltre alla regionale 352 Udine. Palmanova, chiusa al traffico ieri sera fra Pavia di Udine e Santa Maria La Longa per la caduta di alberi che, in alcuni punti, hanno danneggiato anche la carreggiata. Tecnici di FvgStrade e della Protezione civile hanno lavorato fino all’alba per la rimozione di tronchi e rami e per il ripristino della viabilita’; in mattinata, la strada e’ stata ripaerta al traffico.

Forte maestrale in Sardegna. Il forte vento di maestrale, con raffiche fino a 80 km/h, sta sferzando dalla notte scorsa tutta la Sardegna, con particolare intensita’ sulle Bocche di Bonifacio. Disagi soprattutto nei collegamenti marittimi, che stamani hanno fatto registrare pesanti ritardi nei porti sardi. Il traghetto della Dimaio Lines partito da Napoli e’ attraccato a Golfo Aranci alle 11:30, con quasi tre ore di ritardo per la difficolta’ a raggiungere il porto gallurese. Motovedette della Guardia Costiera in azione dalle prime ore della mattina per soccorrere diverse imbarcazioni in difficolta’ a largo di Olbia. Centinaia di chiamate al centralino dei Vigili del Fuoco per cornicioni saltati e alberi caduti sulle strade. A Cagliari, per il forte vento, e’ stato spostato il concerto previsto per stasera sulla spiaggia del Poetto di J-Ax, che si terra’ invece all’Anfiteatro Romano.

Una tromba d’aria ha causato gravi danni, nel pomeriggio di ieri, in provincia di Cremona. All’aeroporto del Migliaro, alle porte della città, un monomotore si è ribaltato contro un hangar. Altri sette aerei sono stati danneggiati in varie parti. I tetti di due hangar sono stati scoperchiati. Gli interventi di gran lunga più impegnativi per il ripristino dell’Aeroclub si preannunciano quelli che riguardano il Cessna 172 Skyhawk che si è ribaltato. Il maltempo ha causato gravi danni anche in campagna, attorno a Cremona, tra i comuni di Casalbuttano, Castelverde, Sesto, Paderno e Annicco. Il bilancio è pesante: colture distrutte e danni per centinaia di migliaia di euro, raccolti di mais a rischio, tetti scoperchiati, piante cadute, case allagate e seri disagi alla circolazione stradale e ferroviaria. Il paese più colpito è stato Casalbuttano. ”Sembrava il finimondo”, racconta il sagrestano Pietro Ghinaglia.

L’azienda agricola più danneggiata è stata la Cascina Casella dell’imprenditore Pino Lanzoni, dove la tromba d’aria ha fatto volar via lastre di eternit dalla copertura di una stalla e numerose tegole dagli edifici. Una pianta caduta sui binari ha costretto un treno a fermarsi in aperta campagna, a due passi dal passaggio a livello e un altro ad aspettare in stazione provocando inevitabili ritardi sulla linea Cremona-Treviglio.

Forte lavoro dei vigili del fuoco in serata anche a Milano, colpita da  un violento ma breve temporale che ha fatto anche scendere la temperatura afosa della giornata. Allagamenti di scantinati e strade e diversi alberi abbattuti hanno impegnato i pompieri in tanti interventi.

Infine, i vigili del fuoco sono stati impegnati in provincia di Brescia per i danni provocati da altre trombe d’aria. Nel pomeriggio sono stati danneggiati tetti nella zona di Castegnato; in serata, invece, una tromba d’aria ha colpito la periferia settentrionale di Brescia nel quartiere Casazza, al punto che si e’ resa necessaria l’evacuazione da un immobile di circa 30 persone. Allagamenti si sono poi registrati in diverse zone della provincia dal Garda all’Ovest bresciano. Un’altra tromba d’aria ieri sera ha colpito un condominio in via Casazza a Brescia e ha reso necessaria l’allontanamento dallo stabile di 45 famiglie. Il vento ha danneggiato pesantemente il tetto e divelto i pannelli che lo coprono per diverse decine di metri. Le famiglie si trovano in parte in un albergo in citta’ e in parte da parenti. Nei pressi dell’edificio la forza del vento ha anche sradicato un albero che si e’ abbattuto su un’auto parcheggiata pochi minuti prima dal proprietario.

Coldiretti: danni a coltivazioni. Dopo il grande caldo, l’arrivo del maltempo con improvvisi nubifragi e grandine ha colpito a macchia di leopardo le regioni del nord come Lombardia e Veneto provocando danni alle coltivazioni nelle campagne. E’ quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti sugli effetti dei temporali violenti ed improvvisi che i sono manifestati con vento forte, trombe d’aria e grandinate. In questa fase stagionale – spiega la Coldiretti – e’ la grandine la piu’ temuta dagli agricoltori, per i danni irreversibili che provoca alle coltivazioni in campo sopratutto di frutta e verdura. Le precipitazioni intense, inoltre, oltre a danneggiare le coltivazioni, mettono in pericolo la stabilita’ dei terreni che non riescono ad assorbire l’acqua. Una situazione che – conclude la Coldiretti – aumenta il rischio frane e smottamenti in un Paese dove il territorio di sette comuni su dieci e’ a rischio frane od alluvioni.