Cibi, il consumatore è salvo: l’anno del mai e il mese del poi

Pubblicato il 22 Novembre 2011 - 10:40 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Arriva la nuova carta d’identità per cibi firmata dall’Unione europea. Il consumatore è salvo? Sì, nell’anno del mai e nel mese del poi: le etichette entreranno in vigore con un percorso a tappe. Provenienza, data di scadenza, contenuto calorico e allergeni contenuti sono le principali novità in aiuto al consumatore. La nuova normativa sostituisce la vecchia direttiva del 1979 ed estende l’obbligo di etichetta a tutte le carni fresche: dal maiale al pollame e dall’agnello alla capra, come quanto è già stato fatto per la carne bovina dopo l’emergenza mucca pazza. Peccato che ci vorranno 2 anni per etichettare le carni trasformate e tre anni per le etichette di latte e derivati.

I nemici delle diete saranno schedati in maniera più leggibile: contenuto energetico, zuccheri, grassi e carboidrati dovranno essere scritti in una tabella facilmente leggibile, indicati per dosi da 100 grammi o milligrammi, o per porzione e con caratteri di grandezza non inferiore a 1.2 millimetri, con limite di 0.9 millimetri concesso alle etichette più piccole. Nuova voce che spunterà tra contenuto di vitamine e sali minerali è la presenza di possibili allergeni. La data di scadenza invece dovrò essere apposta su ogni incartamento singolo e non solo sulla confezione esterna del prodotto.

La questione delle nuove etichette è molto sentita in Europa e la Nutella lo sa bene, dopo la condanna del tribunale di Francoforte a cambiare l’etichetta “bugiarda”. La Ferrero dovrà velocemente cambiare le sue etichette in circolazione in Germania, pena una salata multa. La salvezza dei consumatori è al primo posto per l’Unione europea, ma tra la tanto annunciata e sospirata entrata in vigore del nuovo regolamento e l’effettiva rivoluzione delle etichette ci vorrà del tempo. Mozzarelle blupolli fluorescenti e maiali alla diossina non sono certo specialità culinarie europee, ma episodi “gastronomici” che portano il panico sulle tavole. Conoscere la provenienza dei cibi è allora importante, ma per la rivoluzione tanto annunciata di tutte le etichette bisognerà attendere non si sa quale “data di scadenza”.