Facebook: ricavi solo da pubblicità on line, obiettivo un miliardo di utenti

Facebook viaggia verso il miliardo di utenti, almeno nelle intenzioni, consapevole che la moneta più preziosa è la loro fiducia. Christian Hernandez Gallardo, responsabile internazionale del Business Development di Facebook, dopo un passato a Google, spiega strategie, modello di business e integrazione con i giornali online del più celebre sito di social network al mondo a margine dello Iab seminar 2010, ospitato nella sede milanese del Sole 24 Ore.

Del modello di business di Facebook si parla dagli esordi. Oggi, con quattrocento milioni di utenti, come vanno le cose?
Riusciamo a coprire i costi: l’infrastruttura, le persone che ci lavorano e lo sviluppo. I ricavi arrivano esclusivamente dalla pubblicità online. Ora siamo concentrati in un’opera di evangelizzazione che coinvolge i team di vendita che abbiamo in tutto il mondo. Dialoghiamo con le agenzie di pubblicità e le grandi aziende per far capire le opportunità della pubblicità mirata sugli interessi e il profilo degli utenti.

Non c’è il rischio che la pubblicità appaia invadente agli occhi degli utenti? Facebook ha dovuto fare alcuni passi indietro su questo fronte…
Sì, è successo non appena abbiamo visto che veniva meno quello che per noi è il maggior valore. E cioè la fiducia degli utenti. Quattrocento milioni di persone si fidano di noi, se dovesse mancare questo rapporto perderemmo tutto. Nello sviluppo del sito siamo sempre più attenti alla privacy.

La quotazione in Borsa, confermata nelle intenzioni dal fondatore Mark Zuckerberg, che tempi avrà?
No comment.

Come avete visto evolversi il rapporto tra informazione online e social network?
La gente vuole condividere le news. Sta già succedendo con la pubblicazione di link alle notizie dei quotidiani. Facebook oggi manda più traffico ai quotidiani online di quanto non faccia Google News. La notizia condivisa ha un valore maggiore: se un tuo amico ti segnala un articolo sei più motivato a leggerlo. Il secondo fenomeno riguarda Facebook connect, funzione che implica un’integrazione più profonda. L’Huffington post lo utilizza. I giornali per noi sono partner, non concorrenti.

Chi sono i vostri competitor?
Tutti i siti che offrono una piattaforma identitaria, cioè la possibilità di avere un’identità digitale in dialogo con amici e conoscenti, condividendo messaggi e informazioni. MySpace, Twitter, Linkedin sono tra i più noti.

Gestione cookie