Fb contagia la community ecclesiastica: un sacerdote su 5 ha un suo profilo

Pubblicato il 16 Marzo 2012 - 18:38 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – La ''Facebook mania'' contagia anche la community ecclesiastica: e' boom di iscritti tra sacerdoti e seminaristi. Un diocesano o religioso su 5 ha un proprio profilo sul social network. Percentuale che sale fino a quasi il 60% nel caso delle nuove leve, i seminaristi. A rivelarlo e' una ricerca condotta dal Cremit dell'Universita' Cattolica di Milano e dal Dipartimento Istituzioni e Societa' dell'Universita' di Perugia, i cui primi risultati sono stati anticipati oggi da Weca, l'associazione dei webmaster cattolici italiani.

In attesa dei dati definitivi Weca fa notare come la percentuale di religiosi iscritti al social network sia ''elevata, se la si confronta con il dato piu' generale dei cittadini italiani''.

Esiste pero' un divario tra religiosi e religiose iscritti (sono piu' numerosi i primi, ''probabilmente a causa di diverse mission'') e tra nord e sud: ''e' il sud in questo caso che appare come l'universo maggiormente digitalizzato rispetto a un nord che invece sembra essere meno incline all'uso dei media sociali e partecipativi''. E cosi' attraverso Facebook religiosi e, soprattutto, futuri sacerdoti (la grande presenza di seminaristi su Fb e' ''segno evidente della maggiore frequentazione'' della rete ''da parte delle generazioni piu' giovani'') si tengono in contatto tra loro, comunicano con i loro parrocchiani e gettano le basi per una nuova pastorale, al passo con i tempi. ''Nelle fasi successive della ricerca – annuncia Weca – si cerchera' di capire, ad esempio, perche' i seminaristi fanno ricorso massiccio a Facebook o se i sacerdoti usano il social network per la pastorale e in che modo. E' in programma inoltre un approfondimento qualitativo che si basera' sulla social network analysis e sullo studio semiotico e comunicativo dei singoli profili''. Secondo l'associazione di Webmaster cattolici, internet rimane comunque la via del futuro per arrivare a tutti, non solo attraverso Facebook ma anche attraverso i 15 mila siti cattolici attivi on line. E cosi' idee come quelle di padre Antonio Spadaro, direttore di ''Civilta' Cattolica'', che ha creato on line ''l'intelligenza della fede al tempo della Rete'' (www.cyberteologia.it), o di quattro parrocchie della provincia di Gorizia che con www.chiesacormons.it sono riuscite ad arrivare ai bambini inventandosi ''un 'Pac-man' trasformato in 'Pac-don' per aiutare il parroco a raccogliere e valorizzare i talenti dei fedeli'', sono state premiate oggi a Roma da Weca in occasione del laboratorio ''Giovani, web ed educazione alla fede'' promosso dal Servizio nazionale per la Pastorale giovanile della Cei. Perche' anche la fede, assicurano gli organizzatori, viaggia sul web. .