Addio polemico del Riformista: “Chiudiamo per colpa dei finti giornali”

Pubblicato il 15 Marzo 2012 - 17:39 OLTRE 6 MESI FA

Il direttore del Riformista, Emanuele Macaluso (Lapresse)

ROMA – “Chiudiamo per colpa dei tanti finti giornali che percepiscono gli aiuti destinati ad altri e perché non abbiamo sponde politiche”. Così il direttore del Riformista, Emanuele Macaluso, intervistato da Italia Oggi, annuncia la messa in liquidazione della testata, fondata nel 2002 da Antonio Polito. L’assemblea dei soci non ha trovato altra soluzione per risollevare il quotidiano dallo stato di indebitamento in cui si trova: 3,4 milioni di euro dovuti alle banche.

Appena si è parlato di possibile chiusura però il sostegno della classe politica è arrivato puntuale e bipartisan. Per Walter Veltroni (Pd)”è una pessima notizia per tutti, per la qualità della nostra informazione e anche della libertà di espressione”, mentre per Ignazio La Russa (Pdl) “la pluralità dell’informazione è segno di civiltà di un paese. Quando chiude un giornale pertanto, di destra o di sinistra che sia, non è mai una bella notizia”.

Secondo Antonio Di Pietro, “La paventata chiusura de Il Riformista è una brutta notizia. Ogni testata giornalistica che chiude toglie spazi vitali alla democrazia. Purtroppo questa crisi economica sta incidendo, in primis, su quei settori che, al di là dei risultati commerciali, costituiscono un arricchimento della cultura e dell’informazione di questo paese – afferma il leader dell’Idv – Ai giornalisti e ai lavoratori de Il Riformista e de Il Manifesto, quest’ultimo in corso di liquidazione coatta amministrativa, vanno la solidarietà e la vicinanza dell’Italia dei Valori”.