Diario di un clima cattivo. Giampaolo Pansa sul Riformista

Pubblicato il 4 Ottobre 2010 - 15:03| Aggiornato il 9 Dicembre 2011 OLTRE 6 MESI FA

Giampaolo Pansa

L’odio, il “clima cattivo”: per Giampaolo Pansa dietro la tentata aggressione al direttore di Libero Maurizio Belpietro sembra esserci un humus analogo a quello che ha portato il sorgere delle Brigate Rosse. BlitzQuotidiano vi propone la sua riflessione come Articolo del giorno.

Un clima cattivo e gonfio di violenza. Dopo il tentato omicidio di Maurizio Belpietro, c’è stato una gran parlare dell’aria fetida che si respira in Italia. Ma siamo sempre rimasti sul vago, senza precisare di che cosa sia fatto questo clima. Ecco allora un piccolo contributo alla concretezza: un diario alla buona dell’autunno-inverno 2009. Alla fine di settembre, Tonino Di Pietro ci offre un’ennesima sceneggiata: si fa fotografare davanti a Montecitorio con la coppola in testa e le smorfie di un boss di Cosa nostra, per dire che in Parlamento ci sono troppi mafiosi.

Negli stessi giorni, Eugenio Scalfari si fa intervistare dall’Espresso e dipinge l’editore di Libero come un servo di Silvio Berlusconi. Il motivo? L’aver messo a dirigere il giornale Belpietro, «emissario del Cavaliere, una specie di commissario politico».

Sempre a fine settembre, muore per infarto Maurizio Laudi, uno dei magistrati che hanno battuto le Brigate rosse e Prima linea. I muri di Torino si coprono di scritte insultanti, opera di anarchici: «È morto un boia: Laudi», «Finalmente Laudi è morto», «Dio c’è, è morto Laudi», «Di Laudi si butta via tutto». A Pistoia, invece di scritte, le botte. Squadre antagoniste devastano la sede di Casa Pound, circolo di destra. È la quarta aggressione in meno di una settimana. Le altre sono avvenute a Napoli, Verona e Torino.[…]