Gaza, razzo su Gerusalemme: è la prima volta. Raid ripetizione da Israele

Pubblicato il 16 Novembre 2012 - 08:51| Aggiornato il 17 Novembre 2012 OLTRE 6 MESI FA

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Gaza, 85 missili in 45 minuti. Tregua o l’esercito di Israele entra nella Striscia

TEL AVIV – Una tregua entro sabato oppure l’esercito di Israele entrerà nella Striscia di Gaza. Nella sola giornata di venerdì circa 85 missili, di cui uno anche su Gerusalemme, sono esplosi a Gaza nell’arco di 45 minuti, facendo salire in aria dense nubi di fumo nero e provocando due morti secondo fonti di Hamas. È salito di conseguenza ad almeno 22 il bilancio delle vittime palestinesi. Tra i morti ci sono sei bambini e 12 militanti. Successivamente le brigate Izzeddin al Qassam di Gaza hanno affermato di aver abbattuto un caccia israeliano con un missile terra-aria. Ma la notizia deve ancora trovare conferma da parte del ministero della Difesa israeliano.

L’esercito israeliano ha fatto sapere di aver preso di mira basi sotterranee usate da militanti palestinesi per sparare razzi verso il territorio dello Stato ebraico. Nel corso della notte i militanti hanno lanciato decine di razzi. Colpita anche una casa disabitata di un alto ufficiale di Hamas. Un altro ordigno ha raggiunto, invece, un edificio che ospita un generatore di corrente, situato vicino alla casa del primo ministro Ismail Haniyeh.

Successivamente però è arrivata anche la risposta di Hamas. Una nuova esplosione è stata udita a Tel Aviv, a causa di un razzo che sarebbe finito in mare. Le sirene sono risuonate anche a Gerusalemme. Successivamente le brigate Izzeddin al Qassam di Gaza hanno affermato di aver abbattuto un caccia israeliano con un missile terra-aria. Ma la notizia deve ancora trovare conferma da parte del ministero dell Difesa israeliano.

Il terzo giorno del conflitto tra Gaza e Israele è andato comunque avanti ancora a colpi di razzi e missili. Anche su Tel Aviv, evitata per caso dal razzo sparato da Gaza e finito in mare. Ma dove sono stati aperti i rifugi pubblici.

Nelle città israeliane è stato di massima allerta per paura di attentati. La polizia è stata mobilitata nella Città vecchia di Gerusalemme in occasione del venerdì di preghiera: il timore è che ci possano essere dei disordini nella Spianata delle Moschee al termine della preghiera dei musulmani.