Trieste, crolla il tetto della piscina Acquamarina. “Potevano esserci 60 morti” VIDEO

di redazione Blitz
Pubblicato il 30 Luglio 2019 - 08:44 OLTRE 6 MESI FA
piscina acquamarina trieste

I resti della piscina Acquamarina di Trieste dopo il crollo (foto Ansa)

TRIESTE – Strage sfiorata a Trieste. Il tetto della piscina comunale Acquamarina, sul Molo Fratelli Bandiera nell’area di Campo Marzio, è crollato. Per fortuna quando è accaduto non c’era nessuno nell’impianto, che era stato chiuso proprio il giorno prima, domenica 39 luglio, per la manutenzione ordinaria prevista ogni mese di agosto. 

A venir giù, come ha spiegato il sindaco, Roberto Dipiazza, il soffitto in cemento di una struttura che spesso ospita anche 50 o 60 persone. A cedere è stata l’intera copertura, sia la parte in muratura sia la cupola in metallo: una superficie totale di 500 metri quadri.

Sul posto sono intervenuti i sanitari e l’elicottero del 118, la guardia di finanza, la polizia, i carabinieri e i vigili del fuoco, mentre gli ospedali di Trieste e Udine erano stati allertati.

“Fortunatamente – ha confermato il comandante dei vigili del fuoco di Trieste, Mauro Luongo, poco dopo essere intervenuto, con tre squadre del suo distaccamento – al momento del crollo all’interno della struttura non c’era nessuno”. Nessun ferito, dunque, nemmeno fra gli operai addetti alla manutenzione che erano presenti nell’area circostante.

Ancora difficile capire cosa sia veramente accaduto. Il cedimento è stato definito dallo stesso comandante dei vigili del fuoco “strano” per una struttura “relativamente giovane”. La piscina, dove si svolgono attività riabilitative, ha ricordato l’assessore comunale, Giorgio Rossi, “è stata costruita nel 2000 e ha subìto un collasso statico. Su questo non ci sono dubbi”.

A chiarire le cause del disastro che ha portato al crollo dell’intero solaio sarà dunque la magistratura. Un fascicolo infatti è stato aperto dal magistrato di turno arrivato sul posto. Già da oggi, 30 luglio, ha fatto sapere il sindaco Dipiazza “sarò con i miei per verificare come è stato fatto il progetto” dell’intera struttura. “Per ora – aggiunge – è troppo presto per dire cosa è accaduto, e saranno i tecnici e la magistratura a fare le dovute verifiche”.

Resta inagibile l’edificio circostante, mentre per tutto il pomeriggio di lunedì sono andati avanti i sopralluoghi di Vigili del Fuoco e Carabinieri, anche con l’ausilio di droni. Intanto l’area è stata posta sotto sequestro. (Fonti: Ansa, Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev)