Coronavirus in Francia, slitta al 18 l'apertura di medie e licei. Stop al campionato. Autocertificazione solo oltre i 100 km Coronavirus in Francia, slitta al 18 l'apertura di medie e licei. Stop al campionato. Autocertificazione solo oltre i 100 km

Coronavirus in Francia, slitta al 18 l’apertura di medie e licei. Stop al campionato. Autocertificazione solo oltre i 100 km

PARIGI  –  Slitta la riapertura delle medie e dei licei in Francia, ma non delle scuole elementari e dell’infanzia, e si ferma definitivamente per questa stagione il campionato di calcio per la emergenza coronavirus.

Dall’11 maggio ci sarà “una riapertura molto graduale delle scuole materne ed elementari, su base facoltativa”, ha spiegato il premier francese, Edouard Philippe, davanti al Parlamento.

“In un secondo tempo – ha proseguito – dal 18 maggio, ma solo nei dipartimenti in cui la circolazione del virus è molto debole, potremo immaginare di aprire le medie”.

Quanto ai licei, “decideremo a fine maggio se potremo riaprirli, a cominciare da quelli professionali”, ha aggiunto Philippe.

Coronavirus in Francia, stop al campionato

“La stagione agonistica degli sport professionistici 2019-2010, in particolare quella del calcio, non potrà riprendere”, ha poi annunciato il premier francese, presentando in parlamento il piano della riapertura dall’11 maggio. 

Coronavirus in Francia, ancora niente messe

“Conosco l’impazienza delle comunità religiose. I luoghi di culto potranno restare aperti, ma credo sia legittimo chiedere di non organizzare funzioni e cerimonie” prima del 2 giugno, ha detto il premier francese nel suo intervento all’Assemblea Nazionale, aggiungendo che i funerali continueranno ad essere possibili con un massimo di 20 persone. 

Autocertificazione oltre i 100 km

Il primo ministro francese ha annunciato che a partire dall’11 maggio sarà possibile circolare senza autocertificazione “salvo per gli spostamenti ad oltre 100 km dal domicilio, che saranno possibili soltanto per motivi imperativi, familiari o professionali”.

Il premier ha d’altra parte aggiunto che “la riapertura non è il momento per andare a fare dei week-end fuori”. 

“Riapertura condizionata dai dati”

“Se gli indicatori non saranno rispettati, non faremo nessuna riapertura l’11 maggio”, ha spiegato Philippe.

Le condizioni che ha posto riguardano, fra l’altro, il numero dei nuovi contagi al giorno, che “deve mantenersi fra i 1.000 e i 3.000”.

In base al livello dei contagi i dipartimenti verranno divisi in zone “verdi” e “rosse”.

La “fase 2” durerà dall’11 maggio al 2 giugno, quando si entrerà in una “fase 3”, ha aggiunto Philippe. 

Il rigido confinamento della Francia decretato il 17 marzo scorso per contenere il coronavirus è stata una “tappa necessaria ma se dovesse protrarsi troppo sono possibili effetti deleteri, un lockdown “oltre il necessario avrebbe conseguenze gravissime per la nazione”, ha detto Philippe.

Attualmente, ha precisato, “il calo” dell’epidemia “è in corso, in modo lento ma regolare”, il “sistema sanitario ha retto”.

Ora però, ha continuato, bisogna procedere alla fine progressiva del confinamento, con tutti i rischi e i timori che questo comporta, o si rischia “un’implosione”.

“Proteggere, testare, isolare”, questi i tre punti cardine su cui si baserà l’uscita dal lockdown.

“Dobbiamo imparare a vivere con il coronavirus e imparare a proteggerci”, ha sottolineato.

“Alla riapertura dell’11 maggio saremo in grado di effettuare test di massa, 700.000 test virologici alla settimana”; “tutte le persone che hanno avuto un contatto” con dei positivi, ha aggiunto Philippe, “saranno invitati a testarsi e a mettersi in isolamento”.

“Obiettivo finale – ha detto – è consentire di isolare al più presto i portatori del virus. Non è una punizione, ma una protezione: tutto deve essere ampiamente fondato sul civismo di ognuno”.

Sul fronte mascherine, Philippe ha garantito che in Francia ci saranno “abbastanza mascherine per far fronte ai bisogni a partire dall’11 maggio”, il giorno in cui verranno revocate le rigide misure di lockdown.

Solo da pochi giorni le mascherine cominciano ad essere disponibili nelle farmacie francesi ma per lungo tempo, viste le risorse limitate, erano praticamente impossibili da trovare per i normali cittadini.

Dinanzi al rischio pesantissimo di penuria, in Francia le mascherine erano riservate al personale sanitario e ad alcune categorie molto specifiche della popolazione.

Philippe ha detto ora che in “numerose situazioni” è invece “preferibile” portare una mascherina. (Fonte: Ansa)

 

 

Gestione cookie