Covid, in Gran Bretagna picco di contagi da luglio: 45mila nuovi positivi in 24 ore, 157 morti Covid, in Gran Bretagna picco di contagi da luglio: 45mila nuovi positivi in 24 ore, 157 morti

Covid, in Gran Bretagna picco di contagi da luglio: 45mila nuovi positivi in 24 ore, 157 morti

Covid, picco di contagi da coronavirus Sars-CoV-2 in Gran Bretagna: sono 45mila quelli censiti nelle ultime 24 ore, il dato più alto da luglio.

Lo certificano i dati ufficiali odierni, che indicano inoltre ancora 157 morti giornalieri: fino a una somma da inizio pandemia pari a oltre 138.000 decessi calcolati con gli stessi parametri degli altri Paesi (150.000 considerando anche le stime sulle concause).

Stabile comunque il totale dei casi più gravi e dei ricoveri negli ospedali, fermi a quota 7000 circa grazie anche all’effetto scudo almeno parziale attribuito ai vaccini, con circa l’80% dell’intera popolazione over 12 al momento doppiamente immunizzata.  

Covid, in Gran Bretagna in 10 mesi comparsi 71 ceppi del coronavirus SarsCov2

Intanto da una ricostruzione pubblicata sulla rivista Nature dall’Istituto europeo di bioinformatica di Hinxton emerge che nei dieci mesi compresi fra settembre 2020 e giugno 2021 in Gran Bretagna sono comparsi 71 ceppi del virus SarsCoV2, molti dei quali sono spariti altrettanto rapidamente.

Coordinata da Moritz Gerstung, la ricerca ha analizzato 280mila sequenze del virus Sars-CoV-2 e indica come le restrizioni del lockdown abbiano influito sull’andamento della pandemia, favorendo la diffusione di alcune varianti a discapito di altre.

E’ emerso inoltre il coronavirus Sars-CoV-2 accumuli approssimativamente 24 mutazioni l’anno e come riuscire a caratterizzare le sue varianti sia importante per controllare il modo in cui si evolverà.

Mettendo in relazione i dati genetici con quelli relativi a 325 autorità locali britanniche, i ricercatori hanno rilevato una serie di sotto-epidemie che hanno raggiunto il picco all’inizio dell’autunno 2020, seguite da un salto nella trasmissibilità con la variante Alfa, cresciuta di pari passo con il calo delle altre varianti durante il secondo lockdown nel Regno Unito.

La variante Alfa del coronavirus Sars-CoV-2

La variante Alfa, più trasmissibile, è cresciuta quando le altre varianti sono calate in seguito al secondo lockdown nazionale e all’adozione di restrizioni regionali su più livelli, tra novembre e dicembre 2020.

La variante Alfa è stata poi bloccata con il terzo lockdown nazionale all’inizio del 2021. Dall’estate di quest’anno è stata invece la Delta a imporsi, rappresentando il 98% dei campioni di genoma virale raccolti a fine giugno.

I casi collegati a questa variante hanno continuato a crescere nelle prime settimane di luglio, con l’allentamento delle misure di restrizione, anche se oltre il 90% degli adulti in Gran Bretagna aveva gli anticorpi contro il virus SarsCoV2 e quasi il 70% aveva ricevuto due dosi di vaccino. In questo periodo i casi di variante Alfa sono crollati.

Secondo i ricercatori anche altri Paesi con un’alta copertura vaccinale possono aver visto un aumento dei casi positivi parallelamente all’allentamento delle restrizioni. La crescita e diffusioni di varianti nuove e rare, conclude lo studio, è dovuta ovviamente alla variante in sé, e all’immunità della popolazione ospite (nella ricerca passata da meno del 20% a oltre il 90%). Un fattore che potrebbe diventare particolarmente importante in futuro, quando il virus SarsCov2 diventerà endemico.

 

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