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L’Inghilterra chiede scusa a Alan Turing, il matematico castrato per omosessualità. Brown: “Trattamento inumano”
Pubblicato il 13 Settembre 2009 - 15:05 OLTRE 6 MESI FA
Il primo ministro inglese Gordon Brown rende omaggio alla memoria del pioniere dell’informatica morto suicida a 41 anni. L’Inghilterra inflisse un «trattamento inumano» al grande matematico Alan Turing e oggi, nel 2009, chiede perdono alla sua memoria.
Lo ha scritto qualche giorno fa il primo ministro britannico Gordon Brown sul quotidiano Daily Telegraph, in risposta a una petizione internet che ha raccolto oltre 30 mila firme.
Alan Turing, morì suicida a 41 anni dopo una cura ormonale forzata paragonabile a una castrazione chimica e a una campagna nei suoi confronti che gli costò il lavoro e la reputazione. Pessimo trattamento per uno dei più brillanti decrittatori inglesi durante la Seconda guerra mondiale, attivo nel famoso centro di controspionaggio di Bletchley Park.
Grazie a quelle esperienze sviluppò la «macchina di Turing», alla base del «Colossus» di Max Newman che segnò una tappa di avvicinamento al concetto di computer. Neurologo, fisiologo, Turing continuò poi a lavorare all’università di Cambridge ma nel 1952 fu arrestato per omosessualità, all’epoca considerata un reato in Inghilterra.
Fu sottoposto a una castrazione chimica, che lo rese impotente e gli causò lo sviluppo del seno. Nel 1954 si uccise mangiando una mela avvelenata, come Biancaneve.
Alan Turing nel 1946, 8 anni prima del suicidio
Oggi Brown scrive che Turing fu «una di quelle persone che con il loro contributo cambiarono il corso della guerra. Il debito di gratitudine che gli dobbiamo rende tanto più terribile il trattamento inumano che gli fu inflitto».
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