Lo scandalo del Parlamento europeo batte la Protezione civile italiana: a noi i tagli a loro gli aumenti

Pubblicato il 31 Maggio 2010 - 10:40| Aggiornato il 2 Giugno 2010 OLTRE 6 MESI FA

Il Parlamento europeo

A tutti viene chiesto di tirare la cinghia, in tutta Europa. Lo ha chiesto la regina Elisabetta d’Inghilterra ai suoi fedeli sudditi, lo ha chiesto il presidente francese Nicolas Sarkozy ai suoi elettori, dovrà prima o poi decidersi a farlo anche Silvio Berlusconi con gli italiani, anche se la manovra che dovrebbe migliorare di 28 miliardi di euro i conti pubblci italiani parte già zoppa, perché dai sacrifici sono stato già esentati a priori i tirapiedi di palazzo Chigi e i “volontari”  a stipendio rinforzato della Protezione civile, con incorporato esonero dai controlli la cui assenza ha già portato in galera un po’ di gente.

La pietra dello scandalo, però, non è solo a Roma e dintorni padani, ma proprio nel cuore di quell’Europa che collettivamente e per bocca i Governi dei singoli paesi  chiede a noi i sacrifici.

La denuncia parte dal più diffuso quotidiano tedesco, la Bild, che denuncia: in tutti i paesi dell’Unione europea è in azione la matita rossa dei tagli, mentre “solo il Parlamento europeo continua a vivere in grande stile”.

E continua: “Il prossimo anno il Parlamento europeo spenderà 1,7 miliardi di euro, con un aumento del 5% sul 2010 e del 65% rispetto a dieci anni fa”.

La goccia che fa traboccare il vaso dell’indignazione tedesca: “A giugno tutti i 733 parlamentari godranno di un aumento dei fondi a disposizione per assumere personale”, cioè quelli che noi chiamiamo portaborse, termine forse intraducibile in tedesco, ma che tutti capiamo molto bene.

La “goccia” cade in un vaso già ben colmo:  ogni mese quel che noi, e tutti gli altri sudditi europei paghiamo a ciascun europeputato è fatto da 7.800 euro di indennità, giustamente ritoccati all’insù, dell’1,85%, a inizio anno, da  4.200 euro di rimborso spese a forfait, da altre migliaia di euro di diaria, pari a 300 euro per ogni giorno che scaldano i banchi di Strasburgo. alla fine per un totale di 17.864 euro.

Bene, mentre agli statali italiani vengono bloccati gli stipendi e ai dirigenti pubblci la retribuzione viene tagliata del 10%, il costo a cranio di eurodeputato, che, come detto prima, è stato già aumentato di quasi due punti percentuali ai primi del 2010, passerà a 19.364 euro per mese.

Aumenterà anche il numero delle teste per cui quella cifrà andrà moltiplicata: proprio ieri, venerdì 28 maggio, il Parlamento europeo ha dato il via libera all’ingresso di 18 nuovi eurodeputati, secondo quanto previsto dal trattato di Lisbona. Si passerà così dagli attuali 736 componenti a 754 e in particolare la delegazione italiana aumenterà di uno, da 72 a 73.

Viene da dire: poverini, solo in parte è colpa loro. Tutto è previsto da trattati internazionali ciascuno dei quali ha posto alle diplomazie europee le stesse complessità delò Congresso di Vienna. E per singolare combinazione proprio da Vienna parte un grido di sdegno, quello dell’eurodeputato Martin Herenhauser: “È una vergogna che i politici che hanno causato la crisi adesso non tirino la cinghia”.