Londra: arriva “Potterland” parco tematico di Harry Potter

Pubblicato il 31 Marzo 2012 - 00:00 OLTRE 6 MESI FA

(LaPresse)

LONDRA – Un anno dopo la parola fine, la magia di Harry Potter non smette di sedurre. Sabato 31 marzo a Watford Junction, un’ora e mezza dal centro di Londra, si alzera’ il sipario sull’Harry Potter Studio Tour, uno straordinario viaggio dietro le quinte del mondo fantastico creato da J.K. Rowling e compagni attorno alle avventure del piccolo mago di Hogwarth. Cinquemila visitatori al giorno, a 28 sterline ad adulto, 21 a bambino e 83 nell’offerta famiglia, tutto esaurito nei week end fino a giugno e per almeno un mese nei giorni infrasettimanali, i set di Harry Potter si preannunciano per la Warner una nuova gallina dalle uova d’oro.

L’esperienza comincia in una sala cinematografica con Daniel Radcliffe, Emma Watson e Rupert Grint che invitano a seguirli attraverso il portone di Hogwarth nel leggendario collegio per maghi e streghe che per 10 anni e’ stata la loro casa. Lo schermo si alza e appare la vera porta di quercia che permette di passare dal cinema al set. ”Mozzafiato”, commenta il Ron dai capelli rossi con i giornalisti venuti in visita.

Ci si trova cosi’ nella Great Hall, ricostruita minuziosamente con gli stessi lastroni di pietra di York messi in posa undici anni fa. ”Ogni volta che ci torno mi vengono i brividi”, dice Tom Felton, l’attore che ha interpretato la parte di Draco Malfoy. Potterland non e’ Disneyland ma ”un omaggio agli innumerevoli talenti dell’industria del cinema britannico”, dice Dan Dark, direttore degli studi Warner a Leavesden.

”Dietro ogni film, e questo film in particolare, c’e’ tanto lavoro invisibile: qui i fan e gli addetti ai lavori potranno ammirarlo in dettaglio”, gli fa eco David Hayman, che ha prodotto l’intera saga cinematografica. L’immaginazione diventa realta’ quando ci si siede ai tavoli che nel corso degli anni membri del cast hanno inciso col temperino ”per aggiungere autenticita’, dopo tutto e’ una scuola”, spiega David Yates, il regista degli ultimi quattro film. Poi si passa alla ‘Common Room’ di Gryffindor, di qui allo studio di Albus Silente. Nella cucina di casa Weasley c’e’ l’orologio che permette alla mamma del clan di sapere sempre dove sono i figli, sui fornelli la celebre padella autopulente.

Ma il momento piu’ emozionante e’ la passeggiata sul ciottolato di Diagon Alley, tra la banca Gringotts e le vetrine dei negozi di bacchette magiche, gufi e altri accessori per maghi. I set sono in un padiglione di un vecchio aerodromo in disuso, 14mila metri quadrati zeppi di ambientazioni, costumi, attrezzi di scena: ”Il mio preferito, anzi no perche’ era cosi’ faticoso metterla, era la maschera da goblin”, dice Warwick Davis, un altro degli attori presenti all’incontro con la stampa. Tutto reale, tutto vero nella straordinaria minuzia di dettagli che hanno l’apogeo nell’intricato modellino del castello di Hogwarth, creato da 86 artisti, filmato e poi ingrandito con effetti speciali per creare panoramiche realistiche. Nei film di Harry Potter, si scopre alla fine del tour, gli effetti speciali sono usati con parsimonia anche se uno dei momenti clou dell’esperienza e’ la possibilita’ di ”volare” sulla scopa magica grazie alla tecnologia dello schermo verde.