Omicidio Kristy Wesselman, dopo 33 anni Michael R. Jones confessa

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Gennaio 2018 - 07:40 OLTRE 6 MESI FA
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Omicidio Kristy Wesselman, dopo 33 anni Michael R. Jones confessa

ROMA – Il mistero che per più di 30 anni ha avvolto l’omicidio della 15enne Kristy Wesselman, è stato finalmente risolto: Michael R. Jones si è dichiarato colpevole per il crimine commesso nel 1985.

Jones, 64 anni, ex residente in una zona di Chicago, alle spalle una condanna per violenza sessuale, si è dichiarato colpevole di aver accoltellato la quindicenne e lasciato il corpo in un campo vicino casa della giovane, nella zona di Glen Ellyn. Le autorità avevano riferito che l’adolescente era stata aggredita sessualmente.

Jones, con il patteggiamento ha accettato una pena detentiva di 80 anni, il che significa che passerà in prigione il resto della vita.

Nel corso dell’udienza, il reo confesso non ha mai parlato, a parte rispondere sì o no alle domande dei giudici che volevano esser certi avesse capito le richieste del patteggiamento.

Presenti in tribunale anche la mamma della ragazza uccisa, Sandra Wesselman, e suo fratello, William. Entrambi hanno rifiutato di commentare.

L’avvocato della contea di DuPage, Robert Berlin, ha rilasciato una dichiarazione in cui definisce Kristy Wesselman una ragazza bellissima con tutta una vita davanti e del prezzo che hanno pagato la famiglia e gli amici, per decenni, dopo l’omicidio, scrive il Chicago Tribune.

“Sono sicuro che la famiglia di Kristy abbia sempre pensato a questo giorno, alla resa dei conti per l’uomo che l’ha violentata e uccisa. Famiglia e amici hanno aspettato per lungo tempo ma oggi è stata fatta giustizia”.

I PM hanno detto di non sapere cosa abbia spinto l’uomo a dichiararsi colpevole.

Kristy, una studentessa del secondo liceo, uscì di casa nel pomeriggio del 21 luglio 1985, prendendo un sentiero attraverso un campo adiacente a un negozio di alimentari. Dopo ore, la famiglia allarmata perché non era tornata a casa, aveva denunciato alla polizia DuPage, la scomparsa della ragazza.

Il giorno seguente, un detective mentre stava perlustrando il campo notò dell’erba calpestata, che conduceva fuori dal sentiero. Seguì la traccia e trovò prima la bibita e la barretta di cioccolata che Kristy aveva comprato al negozio e poi il suo corpo. Era stata accoltellata otto volte ed era nuda dalla vita in giù.

Nonostante una serrata indagine, non fu effettuato alcun arresto. Ma trent’anni dopo, a Jones, accusato di violenza domestica, fu chiesto di presentare un campione di DNA. La sua impronta genetica inviata a un database nazionale ha evidenziato una corrispondenza con il DNA recuperato durante l’autopsia di Kristy. Un secondo campione di DNA è stato testato e ha confermato la corrispondenza, hanno detto i procuratori.

Nel 1985, Jones era uno stupratore con tanto di condanna che si era stabilito a Champaign due anni dopo essere uscito di prigione. Era stato giudicato colpevole di aver guidato la sua auto nel Northwest Side di Chicago con l’intento di far cadere una donna dalla biciletta, nel 1977, poi l’ha minacciata con un’arma e costretta a seguirlo in casa dove l’aveva violentata.

I PM hanno sostenuto che nel 1984, Jones aveva aggredito sessualmente anche un’altra donna ma non era stato condannato.

Geri Michael, la vittima in bicicletta che ora ha 67 anni, avrebbe dovuto testimoniare al processo di Jones per l’omicidio di Kristy. Era nervosa ma voleva aiutare la famiglia Wesselman a ottenere giustizia.

Kevin Buchholz, il detective che più di 32 anni fa ha trovato il corpo di Kristy, ha detto di esser stato contento che alla famiglia sia stato risparmiato di rivivere il trauma dell’omicidio della figlia.

Buchholz, residente in Florida e ora in pensione, ha scritto un romanzo poliziesco con una dedica a Kristy. Ha detto che in vista della testimonianza, recentemente ha esaminato le foto delle scene del crimine e non dimenticherà mai i dettagli.

“E’ uno di quei casi che rimane dentro di te”, ha commentato l’ex detective.