Gran Bretagna: paralizzato da un ictus, rivendica il diritto di essere ‘ucciso’ dalla moglie

Pubblicato il 20 Luglio 2010 - 13:27 OLTRE 6 MESI FA

Tony Nicklinson

Può muovere solo la testa e gli occhi, e non vuole più vivere così. Per questo un britannico di 54 anni, colpito da un ictus nel 2005, ha chiesto alla giustizia britannica di lasciare che la moglie metta fine alla sua vita. Lo scrive il Guardian online. Tony Nicklinson, un ingegnere padre di due figlie, ha chiesto all’autorita’ giudiziaria di appurare se la moglie verrebbe accusata di omicidio nel caso in cui effettui l’iniezione letale.

Nicklinson rivendica il diritto a morire nella sua casa, con i suoi cari, invece di essere costretto a recarsi in Svizzera dove la pratica del suicidio assistito e’ legale. Il caso, scrive il Guardian, potrebbe arrivare fino alla Corte Suprema, aprendo la strada ad una modifica legislativa che preveda la “morte consensuale”.

L’uomo non e’ considerato malato terminale, ne’ e’ in preda a dolore insopportabile, tuttavia, nel suo appello alla giustizia, ha scritto: “Sono stufo della mia vita, non voglio passare altri 20 anni cosi’. Sarebbe stato meglio morire quando sono stato colpito dall’ictus”.