Pensionati, fuga in Portogallo. Dove con 800 euro…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Ottobre 2015 - 12:10 OLTRE 6 MESI FA
Pensionati, fuga in Portogallo. Dove con 800 euro...

Lisbona

LISBONA – Pensionati italiani, fuga in Portogallo. Qui con 800 euro vivi comodamente: un bilocale fronte-mare in un posto come Sesimbra, località a mezz’ora da Lisbona, costa 300 euro al mese di affitto, con dieci euro mangi pesce al ristorante e soprattutto la pensione arriva lorda.

Sì, perché in base ad un accordo bilaterale tra Italia e Portogallo per chi acquisisce lo status di “residente non abituale”, che si ottiene vivendo almeno 183 giorni nel Paese, riceve per dieci anni la pensione esentasse. L’Inps, spiega Ettore Livini su Repubblica, accredita l’assegno lordo, e l’erario locale non effettua nessun prelievo. In questo modo c’è chi risparmia addirittura 15mila euro l’anno di Irpef, come spiega all’inviato di Repubblica Remo Romandini, ex bancario di San Benedetto del Tronto. eparato con due figli che vivono all’estero, a 67 anni Romandini ha deciso. Ha consultato uno dei sempre più numerosi siti che guidano all’espatrio e ha fatto le valigie:

“A inizio 2016 vado a vivere a Sesimbra, mezz’ora da Lisbona, su un promontorio che pare Portofino. Pagherò 300 euro d’affitto per un bilocale fronte-mare, 10 euro per mangiare ottimo pesce al ristorante”. E vedrà la sua pensione crescere dalla sera alla mattina — del tutto legalmente — del 30%. “Quanto prendo non glielo dico ma confesso che solo di Irpef risparmierò 15mila euro l’anno”. Come dire che ogni mese si troverà in tasca 1.250 euro in più.

Lo stesso raginamento lo ha fatto Luisa Gaiazzi, 63 anni, ex impiegata di un’azienda farmaceutica residente a Lisbona da un anno:

“Io sono rinata. A Roma con i miei 840 euro al mese faticavo a far quadrare i conti. In Portogallo, a parte la lingua su cui fatico un po’, mi sento una signora”. I suoi 840 euro sono diventati 1.150. Non solo: “D’affitto pago il 25% in meno per un bilocale identico a quello che avevo al Prenestino, il paese è sicuro, la gente accogliente, il caffè costa 60 centesimi al bar. Questa cotoletta di vitello con contorno viene solo 5,5 euro. E così posso permettermi pure un quartino di rosso. Un paradiso!”.

In questo modo guadagna il Portogallo, in cui 50mila pensionati riparati qui portano 2 miliardi di Pil l’anno. Piange solo l’Inps, come denuncia il presidente Tito Boeri:

“È un fenomeno che erode la base imponibile. Queste persone non solo ottengono l’esenzione della tassazione diretta ma non consumano in Italia, creando problemi aggiuntivi per le entrate”.

E allora, si chiede Livini,

“Che fare? La Gran Bretagna è già corsa ai ripari. E vuole tagliare ai nonni in fuga verso i paradisi (climatici e fiscali) del Mediterraneo i contributi per il riscaldamento, garantendoli solo a chi resta a vivere nella gelida Albione. L’Inps ha minacciato di non pagare la parte non contributiva della pensione. Proposta che ha suscitato una clamorosa levata di scudi tra i nostri connazionali felicemente sistemati oltrefrontiera. «Ho lavorato 42 anni, pagato tutte le tasse. Adesso devono lasciarmi invecchiare in pace e dove mi pare. Non si possono cambiare le regole in corsa!», s’arrabbia Gaiazzi. La cotoletta è finita. «Questa storia di Boeri mi ha messo in agitazione. Tocca farmi un bicchierino di Porto». Prosit .
In fondo, con buona pace dell’Inps, a Lisbona costa solo un euro”.