Tette rifatte. Primo decesso in Francia: protesi difettose, 1400 denunce

Pubblicato il 25 Novembre 2011 - 13:00 OLTRE 6 MESI FA

PARIGI – Di silicone infilato nel seno si può morire. In Francia una donna è morta per un tumore sviluppatosi a contatto con il silicone che, secondo le autorità sanitarie, non era destinato a scopi medici ma industrali. Si tratta del primo decesso registrato a più di un anno dallo scandalo che aveva messo in allarme 30.000 donne e incriminato l’azienda Poly Implant Prothese di La Seyne-sur-Mer, nel sud della Francia.

Edwige Ligoneche, 53 anni, è morta per le complicazioni di un linfoma al seno che si era infiammato a contatto con la protesi mammaria, hanno spiegato i professori dell’Istituto Paoli Calmettes di Marsiglia, specializzato nella lotta contro il cancro. I primi dati dell’inchiesta accertano che l’azienda Pip utilizzava dal 2001 un silicone diverso da quello dichiarato alle autorita’ sanitarie, destinato ad usi industriali.

La frode era venuta a galla nel marzo dell’anno scorso quando l’Afssaps, l’Agenzia dei prodotti sanitari, aveva scoperto che le protesi Pip tendevano a scoppiare il doppio delle volte rispetto ad altre. Il prodotto era stato quindi ritirato dal mercato. La donna era stata operata al seno nel 2005 e di nuovo nel 2006 dopo che la prima protesi si era bucata. Le vittime della Pip sarebbero circa 30.000, ma per ora solo 1.400 denunce sono state presentate presso la procura di Marsiglia.