Ucraina, giallo sul convoglio di aiuti russi: perse le tracce di 300 camion

Ucraina, giallo sul convoglio di aiuti russi: perse le tracce di 300 camion
II presidente russo, Vladimir Putin (Foto Lapresse)

MOSCA – E’ mistero sul convoglio umanitario russo diretto in Ucraina. Secondo alcuni media avrebbe cambiato percorso e non si sarebbe diretto verso la frontiera ucraina nella zona della regione di Kharkiv controllata da Kiev. Alcuni media ipotizzano che il convoglio entrerà direttamente nella regione di Lugansk – teatro di combattimenti – dal posto di frontiera di Izvarino.

Kiev ribadisce che gli aiuti umanitari russi non entreranno senza l’intervento della Croce rossa, che sarà incaricata della distribuzione, e il ministro dell’Interno ucraino stamattina ha tuonato che “nessun convoglio di Putin” attraverserà la frontiera.

Kiev esigeva che i russi scaricassero gli aiuti al confine in modo che fossero trasportati in territorio ucraino da autocarri della Croce rossa, una soluzione che secondo il governo ucraino Mosca avrebbe rifiutato. Un’altra proposta ucraina arrivata in serata prevede che gli aiuti passino “dal posto di frontiera più vicino, i doganieri, le guardie di frontiera e i rappresentanti Osce ispezionino il carico al confine” e “il convoglio si muova quindi attraverso il territorio controllato dai ribelli” fino a Lugansk, dove “il carico sarà distribuito dalla Croce rossa”.

In tutto questo tira e molla proprio la Croce rossa dice di “aspettare ancora dall’Ucraina e dalla Russia dettagli pratici” a proposito del convoglio, come “il punto di varco della frontiera e le procedure doganali”, e sottolinea che “la fornitura di aiuti umanitari non dev’essere politicizzata”. Mentre la tensione sale alle stelle, il presidente russo Vladimir Putin è in Crimea per presiedere una seduta del Consiglio di sicurezza, e giovedì parlerà ai deputati della Duma. Intanto può godersi una piccola vittoria su Kiev in campo ecclesiastico, con l’elezione del filorusso Onufri come nuovo metropolita di Kiev e di tutta l’Ucraina del patriarcato di Mosca. Onufri, al secolo Orest Berezovski, ha battuto al ballottaggio un altro filorusso e Simeon, considerato invece vicino al presidente ucraino Petro Poroshenko.

Il convoglio di aiuti umanitari è composto da quasi 300 autocarri (tra 262 e 287 a seconda delle fonti). I camion russi in teoria dovrebbero trasportare alimenti, materiale sanitario, sacchi a pelo e generatori elettrici per un totale di 1.800 tonnellate, ma l’Ucraina e i suoi alleati occidentali temono che la missione umanitaria di Mosca sia in realtà un pretesto per un intervento militare o per rifornire di armi i separatisti.

Il ministero degli Esteri russo ha bollato questa ipotesi come “assurda”, ma Kiev e Washington puntano da tempo il dito contro il Cremlino sostenendo che arma i miliziani filorussi, e il premier ucraino Arseni Iatseniuk ha accusato la Russia di “un cinismo che non conosce limiti” perché “prima manda carri armati, missili Grad e banditi a combattere gli ucraini, e dopo acqua e sale”.

 

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