Ru486, Movimento per la Vita: “Il concepito sia soggetto giuridico”. Protesta delle femministe

Pubblicato il 2 Aprile 2010 - 16:34 OLTRE 6 MESI FA

“Proprio quando si parla di riforme é doveroso l’impegno perché si arrivi al riconoscimento della soggettività giuridica di ogni essere umano, fin dal concepimento”. Così il presidente del Movimento per la vita, Carlo Casini, in relazione alla commercializzazione della pillola abortiva Ru486.

Casini – riferisce l’Ansa – si è detto “particolarmente lieto per le coraggiose prese di posizione dei governatori del Piemonte, del Veneto e della Calabria e anche per quelle significative dei governatori della Lombardia, del Lazio e della Lucania”. “Indipendentemente dalle diverse sfumature – afferma il presidente del Movimento per la vita – queste dichiarazioni sono coerenti con la evidente laicità e centralità politica del dovere dello Stato di tutelare tutti i cittadini e quindi anche i bambini non ancora nati”.

“Il riconoscimento di questo dovere dello Stato che corrisponde alla piena applicazione del principio di eguaglianza – prosegue – impone una coerenza razionale etica e politica che va oltre i problemi posti dalla Ru486 che sono pure di estrema delicatezza e rilevanza”. Casini conclude sottolineando che “chi giustamente ricorda l’eguaglianza di tutti di fronte alla legge non può non pretendere anche l’eguaglianza di tutti gli esseri umani riguardo ai diritti dell’uomo, il primo dei quali è quello alla vita”.

Di parere diverso Edda Billi, una delle presidenti dell’Affi (Associazione Federativa Femminista Internazionale), che dopo le uscite dei governatori regionali sulla Ru486 commenta: “Cosa sta succedendo alle donne? bisogna rispondere. Non è possibile stare zitte”.

La Billi sta organizzando, per dopo Pasqua, un’assemblea delle donne che si terrà alla Casa internazionale delle donne, a Roma, alla quale – annuncia – sarà invitata anche Emma Bonino per fare un’analisi sul voto e sul ruolo delle donne. Da lì potrebbero nascere nuove idee ed iniziative per una mobilitazione femminile. “Mi viene da dire – sottolinea Billi – le donne ricominciano da tre: meno donne elette, meno sorellanza, meno riconoscimenti. Tutto ciò ci fa star male. Qualcosa è successo negli ultimi tempi. Dobbiamo capirlo”.

La manifestazione promossa da Telefono Rosa è accolta tiepidamente da Billi: “Benvenga  – dice – ma le manifestazioni servono a poco, dobbiamo fare di più”. La questione pillola abortiva, a suo avviso, rispecchia “lo spirito dei tempi terribili in cui siamo. Stiamo come scendendo agli inferi. Noi donne stiamo perdendo terreno su tutto. Spero di ricominciare a vedere in giro un po’ di indignazione”.