Alitalia licenzia 2.700 lavoratori che finiscono in “cassa”: la compagnia ha bruciato 16 mld

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 4 Dicembre 2023 - 09:17
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Foto Ansa

Alitalia, ultimo atto. La vecchia compagnia di bandiera è giunta al capolinea. Fine della corsa e degli sprechi. E mentre Ita Airwais (la nuova compagnia di bandiera di proprietà governativa) vola verso le nozze con Lufthansa- tre anni dopo la sua fondazione – Alitalia chiude col botto: 2.668 licenziamenti. I lavoratori finiscono in Cigs, cioè in Cassa Guadagni Straordinaria; al licenziato viene riconosciuta l’80%della retribuzione globale (importo soggetto a massimale). E durante la Cigs il lavoratore può al massimo svolgere prestazioni di lavoro occasionale e, ovviamente, non maturano le ferie. La procedura di licenziamento è già avviata.

La Cassa decorre dal 15 gennaio 2024 e tira dritto fino ad ottobre. Restano al loro posto appena 172 dipendenti su un totale di 2.840; restano ma solo per sbrigare le ultime incombenze della liquidazione. È il caso di ricordare che la Compagnia ha già bruciato la bellezza di 16 miliardi e che ha vissuto 74 anni. Ha spento però i motori il 14 ottobre 2021 ricordando i successi di gioventù che non sono certo mancati. Poi è cominciata la travagliata discesa e i vani tentativi di portarla a galla. Tempo perso, fiumi di denaro al vento, lacrime di coccodrillo . Tuttavia il personale in eccesso (piloti, hostess, tecnici, ecc.) si allaccerà l’ennesimo giubbotto di salvataggio e fino ad ottobre riceverà l’assegno mensile dallo Stato. Non sono previsti altri ammortizzatori a carico della collettività.

L’IRA DEI SINDACATI – Cigl e Uil sono già al lavoro. Chiedono al Governo di fermare i licenziamenti  o quantomeno di prorogare la Cassa a tutto il 2025 visto che il trasporto aereo è in ripresa. La Filt Cgil in particolare dice che gli esuberi andrebbero a priori ricollocati nella nuova Compagnia o “in altre aziende del settore “. Anche le opposizioni incalzano. Il Pd , in testa il capogruppo in Commissione Trasporti Anthony Barbagallo ha attaccato frontalmente il Governo perché “non ha voluto  tutelare i dipendenti in vista della cessione alla tedesca Lufthansa. Con questo licenziamento il Governo ha gettato la maschera”.

I TEDESCHI  IN ITA  AIRWAIS COL 41% – La prima tappa che vedrà Lufthansa imbarcarsi su Ita con una quota del 41% tramite un aumento di capitale riservato; quota che è già stata notificata a Bruxelles per un via libera che non sarà indolore in termini di rinuncia a slot e tratte di pregio e redditizie. Quanto Ai licenziati sanno di aver diritto a essere riassunti da Ita. La telenovela promette nuove puntate. Ne vedremo delle belle.