Barricate in strada dei martiri della Roma-Lido. Tutti (!) i partiti: salvate aziende pubbliche spreca soldi e fabbrica stipendi. Barricate in strada dei martiri della Roma-Lido. Tutti (!) i partiti: salvate aziende pubbliche spreca soldi e fabbrica stipendi.

Barricate in strada dei martiri della Roma-Lido. Tutti (!) i partiti: salvate aziende pubbliche spreca soldi e fabbrica stipendi

Martiri della Roma-Lido. Martiri è dire esagerato? Di certo cittadini torturati da mesi e anni da quello che dovrebbe essere un servizio (!) di trasporto pubblico. Ritardi? Magari. Assenze. Rari convogli, interruzioni sistematiche, annullamenti del servizio come normalità quotidiana. La Roma-Lido ti lascia a piedi e non lavora, proprio no, per te. Alla millesima volta (e non è un modi di dire, forse è stata più che la millesima) i viaggiatori (viaggiatori immaginari non per colpa loro) hanno letteralmente fatto barricate in strada (vedi Il Messaggero con relative immagini). Per disperazione più che per protesta.

Che altro si può fare quando l’azienda del trasporto pubblico della Capitale, l’Atac, è da anni, da sempre, tanto inefficiente quanto immodificabile? Bus e metro pubblici a Roma sono un fallimento in termini di servizio e in termini di bilancio aziendale. Si può cambiare qualcosa? La risposta, la richiesta unanime che viene dal Parlamento sotto forma di firme a emendamenti alla legge sulla concorrenza è un corale e assoluto No. 

Roba nostra, non si tocca

Tutti, proprio tutti i partiti hanno apposto firma, firma per esentare le aziende pubbliche di trasporto e servizi pubblici. Esentare dalla concorrenza ed esentare anche i Comuni ad esempio dal dover dire perché affidamenti dei pubblici servizi senza gare e appalti. Garantire dunque alla mano pubblica di farsi aziende “in casa”. Niente concorrenza, niente mercato: tutti i partiti concordano nel chiedere che alla legge sulla concorrenza sia tolta la…concorrenza! Almeno per quel che riguarda la roba loro: le aziende pubbliche.

Per lo “stralcio” di queste aziende dalla legge, per tenerle così come sono, hanno firmato emendamenti, talvolta redatti in fotocopia, Forza Italia e Pd, Fratelli d’Italia e Lega, M5S e Leu. Unanimità perché unanime e comune è l’interesse: le aziende pubbliche di pubblici servizi gestite direttamente dalla politica fabbricano consenso e stipendi, distribuiscono miliardi pubblici, sono considerate patrimonio “privato” del ceto politico soprattutto locale e diritto acquisito della politica. In più, dopo anni e anni di protezione-occupazione da parte della politica, queste aziende sono diventate dei conglomerati sindacal-corporativi capaci pressione-ricatto sulla stessa politica. Quindi tutti (!) hanno firmato emendamenti per salvare da mercato, concorrenza e altre strane idee le aziende grandi deficit e pessimi servizi.

Partiti senza indugi nella lotta alla…concorrenza

Non solo le aziende tipo Atac e Ama (e quelle purtroppo analoghe per inefficienza proterva e altissimi costi presenti soprattutto nel Centro-Sud), i partiti in Parlamento conducono una lotta senza indugi alla concorrenza. Emendamenti per salvare-sottrarre gli ambulanti dalla concorrenza e dalle regole. Emendamenti per tenere al riparo dalla concorrenza il servizio taxi, per non dire dell’ombrellone protettivo dalla concorrenza da aprire alla grande sugli stabilimenti balneari. Parlamento impegnatissimo nella missione di varare una legge che introduca in Italia concorrenza e mercato. Alla sola condizione che dalla concorrenza e mercato siano esentati tutti.

Gestione cookie