Berlusconi e le foto scattate in Sardegna e sequestrate/ Paolo Gentiloni attacca: “Qui si è introdotto il delitto di lesa maestà”

Pubblicato il 31 Maggio 2009 - 08:10| Aggiornato il 1 Giugno 2009 OLTRE 6 MESI FA

La vicenda delle foto scattate a villa Certosa, “buen retiro” di Silvio Berlusconi in Sardegna e sequestrate per ordine della procura della Repubblica di Roma, è diventata un caso politico che ora chiama  in causa anche il comportamento della procura della Repubblica di Roma.

Nonostante il ponte del 2 giugno, si sono avute anche alcune reazioni a sinistra.

“Sulla base di quali leggi e di quali norme la Procura di Roma ha deciso di effettuare il sequestro anche delle fotografie fatte in luoghi pubblici dal fotografo Antonello Zappadu?”. E’ quanto chiedono i senatori del Partito democratico Albertina Soliani e Roberto Di Giovan Paolo, annunciando una interrogazione parlamentare al governo sulla vicenda del sequestro delle immagini.

Paolo Gentiloni, ex ministro delle Comunicazioni e giornalista in origine, è stato anche più duro: “Da sempre si cerca di trovare un equilibrio tra diritto di cronaca e tutela della privacy. In questo caso, tuttavia, nei confronti di un cronista sembra essersi scatenata una vera e propria caccia all’uomo. Più che assistere ad un caso di tutela della privacy pare di trovarsi piuttosto di fronte all’introduzione del delitto di lesa maestà”.

La replica di un esponente del Pdl non è tardata: “Il no alle foto significa reprimere reati gravissimi cosi come ha indicato la Procura di Roma. Trovo percio’ fuori luogo che l’ex ministro Gentiloni pur di attaccare Berlusconi voglia appoggiare azioni delittuose”, ha detto Antonio Leone (Pdl) vicepresidente della Camera.