Castelnuovo, Roberto Damiani muore folgorato: anche il fratello morì sul lavoro

Castelnuovo, Roberto Damiani muore folgorato: anche il fratello morì sul lavoro
Castelnuovo, Roberto Damiani muore folgorato: anche il fratello morì sul lavoro

TERAMO – Roberto Damiani è l’operaio morto folgorato mentre lavorava su un traliccio dell’alta tensione a Castelnuovo Vomano, in provincia di Teramo. Damiani, dipendente della Tonelli Costruzioni di Penne, è morto il 23 settembre dopo essere colpito da scarica da 20mila volt. Dieci anni fa anche il fratello Jonny di 29 anni morì sul lavoro, sepolto da una montagna di sale alla Solvay. Due tragedie sul lavoro che colpiscono la stessa famiglia, già straziata dal dolore.

Claudia Ficcaglia su Il Centro scrive:

“La sua morte, come in un tragico copione che si ripete, segue, a dieci anni di distanza, quella del fratello Jonny, all’epoca dei fatti ventinovenne, travolto e ucciso nel febbraio del 2004 da una valanga di sale mentre si occupava della riparazione di un silos nel polo chimico di Bussi. Una lastra di circa 15 quintali finì addosso al ragazzo che stava effettuando lavori di manutenzione ad un serbatoio della Solvay. La velocità dei colleghi nel soccorrerlo non lo salvò: Jonny morì qualche minuto dopo essere stato estratto dalla cisterna”.

Una famiglia straziata dal dolore e dal lutto, quella di Roberto:

“A piangere l’ennesima sciagura che si è abbattuta su questa famiglia sono oggi il papà Antonio e Massimiliano, un altro fratello, poiché la mamma, provata dal grande dolore, morì improvvisamente di infarto qualche anno dopo il figlio Jonny mentre era al cimitero nel giorno di Ognissanti”.

Una vita non facile e un tragico epilogo:

“Ed infatti i suoi colleghi, tutti afflitti per la sua morte, lo ricordano come un lavoratore serio e affidabile, al quale piaceva stare in compagnia anche se conservava negli occhi quell’ombra di profonda tristezza, poco attratto dallo sport, ma con la passione per pc e telefonini. Viveva con il papà Antonio, non distante dalla casa del fratello Massimiliano, sposato, al quale era molto legato, titolare a Penne di una cartolibreria e rilegatoria. Non era sposato e il suo tempo libero, soprattutto nel fine settimana, lo trascorreva con gli amici”.

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