Coronavirus in Italia, 23.225 casi con quasi 227mila tamponi processati. I morti sono 993, mai così tanti da inizio pandemia

di Lorenzo Briotti
Pubblicato il 3 Dicembre 2020 - 18:30| Aggiornato il 4 Dicembre 2020 OLTRE 6 MESI FA
coronavirus in italia

Coronavirus in Italia, 23.225 casi con quasi 227mila tamponi processati. Decessi sono 993, mai così tanti da inizio pandemia (foto Ansa)

Coronavirus in Italia, sono 23.225 i casi di oggi, giovedì 3 dicembre. I tamponi processati sono invece quasi 227mila. I morti sono 993, mai così tanti da inizio pandemia.

Questi i dati delle ultime 24 ore in Italia forniti come di consueto dal ministero della Salute.

I tamponi processati sono per l’esattezza 226.729. Ieri mercoledì 2 dicembre, i tamponi erano stati 207.143 e i casi 20.709.

Il dato che oggi preoccupa, e di molto, è il numero di morti che arriva a 993 in un gorno (ieri erano stati 684). Si tratta del dato più alto, in assoluto, dall’inizio della pandemia. Lo scorso 27 marzo c’era stato il precedente record di 969.

I dimessi/guariti sono 23.474 in più nelle ultime 24 ore. Il totale dei guaiti è ora di 846.809. Gli attualmente positivi calano leggermente arrivando invece a 759.982

Il totale dei morti sale a 58.038. I casi da inzio pandemia sono invece 1.664.829. In calo ancora le terapie intensive (-19) e i ricoveri nei reparti Covid (-682). 

 Il rapporto tra tamponi e positivi al Covid-19 ora si attesta al 10,24%.

Coronavirus Italia, i decessi e i casi nelle regioni più colpite

Dei 993 morti di oggi 347 vengono dalla Lombardia, 95 dal Veneto, 92 dal Piemonte, 85 dall’Emilia Romagna, 54 dalla Campania e 52 dal Friuli Venezia Giulia.

La regione più colpita è la Lombardia con 3.751 casi, seguita da Veneto (3.581), Campania (2.295), Piemonte (2.230), Lazio (1.769) ed Emilia Romagna (1.760). Solo Valle d’Aosta e Molise segnano aumenti di casi a due cifre, le altre regioni hanno aumenti a tre cifre.

Decessi cresciuti del 10 per cento in una settimana

Il dato così alto di decessi era ampiamente previsto dagli scienziati che seguono la curva del contagio.

“I decessi di adesso sono il risultato delle infezioni contratte un mese, un mese e mezzo fa”, quando il Sars-CoV2, che ha ripreso vigore tra agosto e settembre, ha ricominciato a galoppare spiegano gli esperti. 

Il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe, la mattina di oggi segnalava l’aumento di decessi nella settimana dal 25 novembre al primo dicembre: 5.055 morti rispetto ai 4.842 di quella precedente, con un incremento del 9,9%.

Stando all’analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), “a livello di trend, l’incremento settimanale del numero dei morti, seppure in aumento, è in decelerazione”.

“L’analisi effettuata prevede che il picco dell’incidenza giornaliera dei decessi dovrebbe essere raggiunto tra 5-10 giorni”. Superato il picco questo numero comincerà finalmente a scendere (fonte: Ansa, Leggo, Repubblica).